La Nuova Sardegna

G8, l'inchiesta: vertice e carceri, stesse imprese

Guido Piga

16 febbraio 2010
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LA MADDALENA. In Sardegna ci sono quattro carceri in costruzione. A Cagliari, Sassari, Oristano e Tempio. Le gare per l’affidamento dei lavori sono state coperte dal segreto di Stato. Come per il G8.

Tre degli appalti per la costruzione degli istituti penitenziari sardi sono andati ad altrettante società che poi li hanno vinti, nel 2008, anche per le opere alla Maddalena: Opere Pubbliche spa per il carcere di Cagliari, Anemone srl per quello di Sassari, Gia.fi costruzioni per quello di Tempio. L’aggiudicazione l’ha fatta il Siit (Servizi integrati infrastrutture) del Lazio, braccio operativo del ministero delle Infrastrutture guidato, fino al settembre del 2005, da Angelo Balducci, il soggetto attuatore del G8 finito in carcere, insieme al successore Fabio De Santis, con l’accusa di corruzione.
Ovviamente non c’è alcun profilo penale. Solo un filo rosso che tiene insieme almeno tre società nella realizzazione dei più rilevanti interventi pubblici in Sardegna degli ultimi anni.

Il piano carceri. Tra il 2002 e il 2003, il governo Berlusconi elabora il piano carceri. Alcune strutture verranno potenziate, altre costruite ex novo. Tra queste ultime, quelle di Cagliari (lavori per 58 milioni 840mila euro), Sassari (53 milioni 710mila euro), Oristano (36 milioni 150mila euro) e Tempio (33 milioni).

Il segreto. Un decreto del ministero della Giustizia, firmato il 2 ottobre 2003 dai ministri Lunardi (Infrastrutture) e Castelli (Giustizia), impone che «tutti gli interventi rivestono carattere di urgenza e la loro esecuzione deve essere accompagnata da particolari misure di sicurezza». Niente di anomalo, è la prassi. I lavori devono essere fatti secondo le imposizioni dell’articolo 33 della legge quadro sui lavori pubblici. Il titolo è: “Segretezza”. La norma dice che le opere «possono essere eseguite in deroga alle disposizioni relative alla pubblicità delle procedure di affidamento dei lavori pubblici». E, più avanti, chiarisce che possono «svolgersi delle gare informali». Niente bandi sulla Gazzetta Ufficiale e gare con procedure veloci, come è successo per il G8 alla Maddalena.

Le gare.
I lavori vengono affidati nel dicembre del 2005. Ne dà notizia, in visita a Tempio, il ministro Castelli. «Secondo quanto comunicatomi dal ministro delle Infrastrutture Lunardi il 22 dicembre scorso - informa Castelli il 26 dicembre 2005 - sono state aggiudicate le gare d’appalto per gli istituti penitenziari di Tempio, Cagliari, Sassari e Oristano».

Il soggetto attuatore. Materialmente, le gare informali le ha fatte il Siit. In questo caso, quello di Lazio, Abruzzo e Sardegna. Fino a quattro mesi prima, il direttore generale del Siit era Angelo Balducci, ora in carcere con l’accusa di corruzione per i lavori del G8 alla Maddalena. Il 3 agosto 2005, infatti, il governo (assente Berlusconi, presente il vice Fini) nomina Balducci presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici. Al suo posto, al Siit, Valeria Olivieri.

Il Tar.
Una società esclusa dagli appalti, Pizzarotti spa (quella che ha fatto i lavori per l’ampliamento della base Usa alla Maddalena nel 2003), presenta ricorso al Tar del Lazio perché il ministero delle Infrastrutture le ha negato l’accesso agli atti della gara per le carceri di Sassari. I giudici respingono il ricorso, perché «la costruzione di un penitenziario può essere segretata».

I cantieri. Solo quando sono cominciati i lavori, sono saltati fuori i nomi delle società. Tutti finiti nell’elenco, pubblico, dell’Igi, l’Istituto grandi infrastrutture. Opere Pubbliche spa (gruppo Gariazzo) ha vinto i lavori per le carceri di Cagliari (alla Maddalena ha poi realizzato il depuratore). Anemone srl ha vinto quelli per le carceri di Sassari (alla Maddalena ha costruito il palazzo delle conferenze). Gia.fi costruzioni ha vinto quelli per le carceri di Tempio (alla Maddalena ha costruito l’hotel dell’ex ospedale).
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