La Nuova Sardegna

«Numero chiuso da Cala Luna a Goloritzè»

Nino Muggianu

L'assessore provinciale Lai annuncia un giro di vite e l'introduzione di un ticket

05 settembre 2007
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BAUNEI. Il 2008 sarà l'anno della svolta nelle spiagge del Golfo di Orosei comprese nel territorio del comune di Baunei. Finito il tempo dell'anarchia, scatta l'ora del numero chiuso a partire da Goloritzè fino a Cala Luna e del pagamento di un “contributo ambientale” da parte dei turisti. Ma soprattutto si ricomincia a parlare dell'ormai dimenticata area marina protetta. Più servizi, quindi, e più salvaguardia ambientale. L'iniziativa è dell'assessore all'Ambiente della Provincia Ogliastra, Luigi Lai, 45 anni, di Tortolì, ispettore capo del corpo forestale regionale. Iniziativa in piena (o quasi) collaborazione con il comune di Baunei (almeno riguardo alla nascita di una zona di mare protetta).

«Non si può continuare a subire una pressione antropica così pesante nelle cale e quindi abbiamo pensato di regolamentare gli accessi - esordisce l'assessore Lai -. Partiamo da un'analisi dei dati raccolti gli anni passati, numeri che dicono, per esempio, che lo scorso anno le presenze sono state 180 mila». Dati che hanno suggerito la necessità di preservare il patrimonio ambientale stabilire per il prossimo futuro i carichi cala per cala.

«Se in una cala ci stanno 400 turisti non è pensabile che ne possano arrivare duemila, senza nessun controllo - continua l'assessore provinciale all'Ambiente -. Dove vanno ad espletare le normali funzioni fisiologiche? Non ci sono servizi adeguati. Chiamarlo ticket magari no, ma stiamo pensando di far pagare un contributo ambientale ai turisti che accedono alle cale, in maniera tale che si possano realizzare i servizi. Abbiamo dato un contributo importante al comune di Baunei che ha assunto dei ragazzi che controllano le cale, fanno monitoraggio, hanno intercettato turisti con le bottiglie piene di sabbia degli arenili, hanno controllato i writer delle grotte di Cala Luna, effettuato alcuni salvataggi a mare. Esiste già un'ordinanza del Comune di Baunei che pone regole e limitazioni e l'anno prossimo vorremmo partire tenendo conto di questo sistema».
Il ticket si sta pensando di farlo pagare già all'imbarco. Il Comune di Baunei vorrebbe coordinare gli arrivi nelle cale. Per cui sarà indispensabile una collaborazione con i consorzi di trasporto e i comuni di Dorgali e Orosei.

«È inutile - continua Luigi Lai - che arrivino 50 barconi se poi c'è una ordinanza che dice che più di un certo numero di persone in quella caletta non potranno essere ospitate. Tutto va naturalmente controllato all'origine, e cioè all'imbarco. Un discorso che deve essere iniziato con tutti gli operatori. Credo che l'approccio sia corretto, del resto si paga dappertutto, e poi non vogliamo tartassare nessuno, si parla di un euro e 50. Una cifra per noi molto importante che poi ci consentirà di pagare i servizi che verranno offerti ai turisti in spiaggia. Lo scorso anno avevamo già fatto un monitoraggio, quest'anno abbiamo intervistato diversi turisti; è venuto fuori che nessuno era contrario al pagamento di un contributo».

È stato un sopralluogo congiunto nelle spiagge con i rappresentanti del comune di Baunei a convincere l'assessore all'Ambiente della Provincia Ogliastra che l'unica soluzione per salvaguardare la costa del Golfo di Orosei è quella dell'area marina protetta sulla quale il comune di Baunei ancora non ha preso una posizione definitiva. In pratica non sarebbe d'accordo, mentre Dorgali è pronto a partire. «Ero riuscito - ricorda Lai - nell'impresa di far sedere allo stesso tavolo al ministero dell'Ambiente i Comuni di Dorgali e Baunei dopo anni di lontananza. La Provincia è pronta per riprendere il discorso che si era arenato. Noi siamo per l'area marina protetta, con la quale arriverebbero risorse importanti per l'intero territorio. Ma in mancanza della momentanea disponibilità di Baunei ben vengano le azioni di tutela sulla costa e noi non possiamo che essere a fianco del sindaco di Baunei con queste operazioni che tra l'altro avevamo concordato. Il Mediterraneo, dal punto di vista ittico, si sta impoverendo ogni giorno di più e quindi una riserva in cui le specie possano prolificare andrebbe a vantaggio dei pescatori e del turismo subacqueo. Villasimius insegna».
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