La Nuova Sardegna

Oristano

S’Urachi, da sabato archeologi al lavoro 

S’Urachi, da sabato archeologi al lavoro 

La quinta campagna di scavi riprenderà con il supporto del Comune le attività interrotte due anni fa

24 giugno 2017
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SAN VERO MILIS. Sabato prossimo prende il via la quinta campagna di scavi e ricerca nell’area archeologica in cui si trovano i resti del complesso monumentale di s’Urachi. Il team di archeologi sarà guidato ancora da Peter Van Dommelen, della Brown University di Providence, e dal direttore scientifico del sito nuragico Alfonso Stigliz.

Le precedenti campagne condotte a s’Urachi, orientate ad acquisire maggiori informazioni sulla vita, le abitudini alimentari e l’organizzazione sociale delle popolazioni che hanno abitato la piana fin dall’età del bronzo recente (XII secolo a. C., ma gli scarsi elementi finora riemersi non consentono una datazione più certa), hanno riportato alla luce reperti ritenuti dagli studiosi di grandissima importanza scientifica.

Dell’imponente struttura sono ancora ben visibili sette torri, ma il loro numero è sicuramente destinato ad aumentare, e una piccola parte dell’antemurale realizzata con enormi conci di basalto, mentre un’altra parte si trova interrata sotto un tratto di asfalto posto su una strada che costeggia il grande nuraghe.

Lo scorso anno l’equipe di archeologi e di specialisti nelle varie discipline che operano nel sito, hanno impiegato la campagna per ripulire, catalogare e conservare i reperti riemersi nei tre anni precedenti.

Da sabato, però, per cinque settimane, con l’ausilio di un gruppo di dieci giovani volontari oristanesi, si riprenderà a scavare.

E chissà che l’area non restituisca qualche altro importante reperto.

«L’equipe – dice Alfonso Stiglitz – che si completerà la prossima settimana, riprenderà gli scavi interrotti due anni fa per effettuare il necessario lavoro di ripulitura e catalogazione dei reperti ceramici e dei materiali faunistici restituiti dal sito durante le tre campagne di scavi già effettuate. Come sempre l’indispensabile supporto logistico sarà fornito dal Comune, che ha messo a disposizione dei colleghi i mezzi necessari per operare nel sito».

Al termine della campagna di scavi 2017, come di consueto, è prevista una conferenza aperta a tutti, nello spazio antistante la biblioteca estiva di Mandriola, per fare il punto dei risultati conseguiti.

Sarà quello un prezioso momento in cui verranno resi noti eventuali nuovi rinvenimenti, che, come gli stessi archeologi sperano, potrebbero arrivare.

Gli scavi effettuati nel 2015, condotti a oltre un metro sotto il piano stradale, avevano consentito di ritrovare uno degli ingressi al complesso, realizzato con dei blocchi di pietra perfettamente squadrati.

Piero Marongiu

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