La Nuova Sardegna

Oristano

Incendiata a Seneghe l’auto della vicesindaca 

di Piero Marongiu
Incendiata a Seneghe l’auto della vicesindaca 

L’intimidazione compiuta la scorsa notte, di mira l’Audi A1 di Sandra Mancosu L’amarezza della donna: «Ripagato così il servizio reso alla comunità»

14 giugno 2017
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SENEGHE. Atto intimidatorio messo a segno da ignoti la notte scorsa contro l’auto di proprietà della vice sindaca Sandra Mancosu, che qualcuno ha tentato di bruciare, forse utilizzando la diavolina. La vettura, una Audi A1, era parcheggiata fuori dall’abitazione dell’amministratrice comunale, nel quartiere di Sa Rocca. Ad accorgersi che qualcuno aveva tentato di dare fuoco all’auto, i cui danni sono limitati solo perché le fiamme (forse per imperizia dell’attentatore) si sono spente da sole, è stato il marito di Sandra Mancosu quando è uscito di casa per andare al lavoro. Il fatto è stato immediatamente denunciato alle forze dell’ordine, che stanno svolgendo le indagini per cercare di identificare l’autore (o gli autori) di un gesto tanto vigliacco quanto insolito per il paese del Montiferru, noto per motivi che nulla hanno a che vedere con l’intimidazione o con la violenza verso gli amministratori. «Mi dispiace molto – ha detto Sandra Mancosu – che il tempo dedicato al servizio della comunità sia stato ripagato in questo modo. Non ho mai avuto problemi di alcun genere con nessuno, ho sempre ascoltato tutti e con i miei colleghi amministratori mi sono adoperata per rendere migliore e più vivibile il mio paese. Francamente non mi aspettavo di essere ripagata in questo modo. Non so se il gesto sia da attribuire a questioni legate all’amministrazione, ma non mi sento neppure di escluderlo. Ho denunciato il fatto alle forze dell’ordine, adesso sta ad esse trovare i responsabili». È molto amareggiata Sandra Mancosu, e non potrebbe essere altrimenti. «Quando si subiscono gesti del genere, ne risente anche la serenità personale e familiare. Mi confortano gli attestati di affetto, ricevuti in queste ore da tantissimi amici, che condannano senza appello chi pensa di risolvere le questioni con l’intimidazione». Durissima anche la condanna del sindaco Gianni Oggianu, che esprime la solidarietà sua personale e quella dell’amministrazione alla vice sindaca. «L’intimidazione – dice Oggianu – giunge a breve distanza di tempo da una serie di atti vandalici compiuti nel monte, dove è stata devastata la casa del cacciatore e rovesciati i cassonetti per la spazzatura mentre nella strada tra Seneghe e Milis sono stati divelti i pochi paletti catarifrangenti». Poco tempo fa, nel paese, qualcuno ha imbrattato la facciata del Comune con frasi ingiuriose indirizzate al sindaco. L’autore (o gli autori) degli atti vandalici e delle scritte, finora però è rimasto impunito e i cittadini cominciano a preoccuparsi.

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