La Nuova Sardegna

Oristano

Laconi si prepara alla sagra del tartufo 

Laconi si prepara alla sagra del tartufo 

Il fungo ha nel centro del Sarcidano il principale luogo di raccolta dell’isola: 35 quintali l’anno

28 maggio 2017
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LACONI. Si rinnova, il prossimo 18 giugno, l’appuntamento con la Sagra del Tartufo del Sarcidano, giunta ormai alla nona edizione.
La manifestazione, organizzata da Pro loco, ha come obiettivo quello di far conoscere un pregiato prodotto di nicchia che conquista nuovi estimatori, con ottime prospettive per lo sviluppo economico e turistico del territorio.
Il consueto pranzo con degustazioni di piatti a base di tartufo locale, verrà servito nello scenario di “Su passaggiu” nel complesso del Parco Aymerich, dove saranno presenti anche altri espositori. La scoperta del tartufo a Laconi avvenne qualche decina di anni fa, grazie all’aiuto di esperti toscani che contribuirono alla formazione dei cercatori e all’addestramento dei cani da tartufo. Il resto lo ha fatto la natura, rigogliosa e generosa in questo tratto di Sardegna, che da allora, sia pure non con i numeri delle zone più pregiate del paese, il Piemonte e la Toscana, ha donato esemplari belli e profumati.
I boschi del Sarcidano, nel triangolo tra Laconi, Nurrallao e Villanovatulo, ma in particolare quelli prossimi a Santa Sofia, sono una delle zone della Sardegna dove si raccoglie il maggior numero di tartufi: in media si stima siano circa 35 quintali all’anno.
La specie più diffusa in questo territorio è lo scorzone che matura tra giugno e settembre sotto querce, faggi, pioppi, noccioli e pini; si riconosce per la scorza nera caratterizzata da grandi verruche e un odore più delicato. Nelle campagne di Laconi sono presenti anche altre varietà, quali il bianchetto o marzuolo, che assomiglia molto al pregiato tartufo bianco, il nero di Norcia e, infine, il tartufo nero d'inverno. Il mercato del tartufo è remunerativo e i venditori sono attenti alle oscillazioni del “borsino del tartufo”; per le qualità più pregiate, come il tartufo bianco, il prezzo dipende da fattori ambientali, stagionali e di mercato. Difficile stabilire, pertanto, quale sia il giro d’affari.
In Sardegna la maggior parte delle aziende che raccolgono e commercializzano i tartufi sono quasi tutte a conduzione familiare e si trovano, appunto, nel Sarcidano. La maggior parte del raccolto viene esportato nella penisola e all’estero, in particolare negli Emirati Arabi, a dimostrazione che il mercato, ricco e di qualità non manca di certo.
Il dato positivo in questi ultimi anni, è l’aumento della richiesta anche nell’isola, grazie all’ interesse di alcuni ristoratori per il prodotto, in questo possono aver contribuito anche le fiere e le sagre, che hanno inserito il tartufo del Sarcidano nei loro menu e lo hanno proposto ai clienti abituali e ai turisti.
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