La Nuova Sardegna

Oristano

il prossimo passo dell’inDAGINE 

Il dubbio degli inquirenti: «Vantaggi per i dirigenti?»

di Enrico Carta
Il dubbio degli inquirenti: «Vantaggi per i dirigenti?»

ORISTANO. Una sola domanda: perché un funzionario e un dirigente di una costola fondamentale dell’apparato statale si prestano a questo gioco che li ha portati agli arresti domiciliari? La risposta...

28 maggio 2017
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Una sola domanda: perché un funzionario e un dirigente di una costola fondamentale dell’apparato statale si prestano a questo gioco che li ha portati agli arresti domiciliari? La risposta ancora non c’è, ma è proprio per arrivare ad essa che procura e carabinieri si preparano a una fase ulteriore delle indagini. Gli inquirenti sono pronti a salire di livello, a imboccare una scala che porta ancora più in alto perché le risposte alla domanda possono essere solamente due, ovviamente nel caso in cui tutto il castello accusatorio confermi di poggiare su fondamenta solide così come sono convinti il pubblico ministero Marco De Crescenzo e i militari che con lui hanno operato.
La prima risposta è che potrebbe essere stata trascuratezza oppure che avessero trovato il modo per sbrigare le pratiche nella maniera più rapida possibile in modo da non essere gravati da impegni troppo pressanti al lavoro. Anche questo non escluderebbe la commissione di un reato. La seconda risposta porta proprio là, dove gli inquirenti andranno a fare le loro verifiche in queste settimane che verranno: possono invece aver tratto qualche vantaggio personale? La risposta del procuratore Ezio Domenico Basso è stata chiara: «Non lo sappiamo in questo momento dell’indagine», ma lascia intendere che adesso, sebbene le contestazioni riguardino solo la turbativa d’asta, il falso in atto pubblico e la frode in pubbliche forniture, arriva l’ora dei controlli per capire se ci sia stato qualcosa che possa assomigliare a uno scambio di cortesie. Anche queste ovviamente illecite.
Ma al di là dell’indagine, quel che risalta in maniera lampante dalla vicenda giudiziaria è un falla gigantesca nel funzionamento dell’apparato di assegnazione degli appalti. Ecco emergere dal fondo di questa inchiesta un’altra domanda, questa più classica: chi controlla il controllore? In questo caso verrebbe da dire nessuno perché l’Ufficio servizi comunali, appalti, fornitura di beni e servizi agisce in totale autonomia. L’assegnazione di lavori sotto la soglia minima dei 40mila euro oltre la quale è previsto il bando pubblico, consente l’affidamento diretto ai privati e evita qualsiasi tipo di intromissione non gradita. Se i Comuni o gli altri enti pubblici hanno un sistema di controllo obbligatorio e pubblicano costantemente anche le determine dei dirigenti e dei funzionari garantendo la trasparenza assoluta anche nel caso di piccole somme, la prefettura è totalmente sciolta rispetto a questi obblighi. Notizie sugli affidamenti di appalti si possono avere solo attraverso l’accesso agli atti nonostante uffici come questo gestiscano un portafogli notevole. Anche questo di entità non quantificata.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
In Primo Piano
Disagi

Alghero, tre passeggeri lasciati a terra per overbooking da Aeroitalia

di Massimo Sechi

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

Le nostre iniziative