La Nuova Sardegna

Oristano

Visita medica rifiutata, l’Assl si scusa

di Michela Cuccu
Visita medica rifiutata, l’Assl si scusa

Una mamma: «Con mia figlia a Ghilarza perché a Oristano c’era un guasto. Ma il medico non ha voluto fare l’esame»

25 maggio 2017
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ORISTANO. Una trasferta fino all’ospedale di Ghilarza, perché il macchinario del poliambulatorio di Oristano è guasto, ci può anche stare. Ma dopo aver prenotato la visita, affrontato il viaggio, pagato il ticket e atteso il turno, sentirsi dire dal medico che «no, l’esame non si può fare: deve eseguirlo il collega che ha fatto la prima visita», il tutto può diventare a dir poco pesante.
Tanto da sentire di aver subito in qualche modo un abuso e per questo, presentare una dura nota di reclamo al Distretto sanitario. La risposta dell’Azienda sanitaria non si è fatta attendere, con tanto di scuse alla paziente: «In merito a quanto segnalato da una utente del Poliambulatorio di Ghilarza relativamente alla mancata effettuazione di un esame impedenziometrico, si informa che la Ats-Assl di Oristano avvierà tempestivamente un'indagine interna per appurare l'accaduto».
L’Azienda sanitaria approfondirà l’episodio, sentendo il medico interessato: «In attesa di un puntuale riscontro da parte del medico coinvolto, l'Area socio-sanitaria si scusa comunque con la paziente ed i suoi familiari per l'oggettivo disagio subito ed avrà cura di informarli sugli esiti della stessa indagine».
Protagonista della protesta è una giovane mamma, che l’altra mattina, ha portato la sua bambina di quattro anni all’ospedale di Ghilarza per poter farle effettuare un esame specialistico. «Un esame importante, ma ora dovremo attendere ancora un mese, prenotando la visita con un altro medico: il tutto mi sembra davvero assurdo» racconta la madre che si è rivolta anche ai giornali per riferire della sua disavventura. Racconta: «Non sono stata io a decidere di arrivare fino a Ghilarza, ma siamo stati indirizzati lì dall’otorinolaringoiatra di Oristano, dove il macchinario era guasto».
La signora spiega di aver fatto la prenotazione attraverso il Cup senza che l’operatore del centro di prenotazione le avesse prospettato eventuali difficoltà nel caso ad eseguire l’esame fosse stato un medico diverso dallo specialista che aveva eseguito la prima visita.
«Invece il medico di Ghilarza si è rifiutato: atteggiamento inconcepibile – ha scritto nella nota di reclamo inviata alla Asl – data anche l’urgenza dell’esame».
Alla signora e alla sua bambina non è rimasto altro che fare una nuova prenotazione: «Dobbiamo attendere un’altro mese, perché nelle strutture di questa Asl non c’è posto prima, ma sto pensando seriamente di rivolgermi altrove, magari fuori provincia – dice –. Nel frattempo spero che chi di competenza mi dia delle spiegazioni su quanto accaduto: non credo che questo sia il modo di trattare un paziente».
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