La Nuova Sardegna

Oristano

Presi dai carabinieri mentre svaligiano una casa a Norbello

Presi dai carabinieri mentre svaligiano una casa a Norbello

Prima i due amici avevano rubato un’auto ad Abbasanta Arrestati, patteggiano un anno e quattro mesi

23 maggio 2017
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NORBELLO. Rubano un auto, perché l’avevano trovata aperta e c’erano le chiavi inserite nel quadro. Vanno a casa di un conoscente e fanno il bis ma con sorpresa finale: quando ancora stavano rovistando tra cassetti e mobili, sono arrivati i carabinieri. La conclusione, l’unica possibile di questa storia movimentata, è stata in tribunale dove due giovani amici di Abbasanta hanno patteggiato la bravata dei giorni scorsi. Per Thomas Cherchi, 25 anni, e Nicola Deiana, 23 anni, la pena è stata di un anno e quattro mesi con la sospensione condizionale per cui la loro breve detenzione è durata il tempo di una notte.

Tutto era iniziato quando i due amici hanno visto una Fiat Punto parcheggiata sotto casa di un loro amico. Quest’ultimo aveva lasciato la vettura incustodita perché pochi istanti dopo avrebbe dovuto riutilizzarla. Non ne ha avuto il tempo, perché quando si è affacciato per strada l’auto non c’era più. È scattato allora il primo allarme con i carabinieri che si sono messi a caccia del ladro, salvo poi scoprire che erano due nel momento in cui è partita la seconda segnalazione, stavolta da Norbello in cui qualcuno ha notato strani movimenti all’interno di una casa. E così, chi credeva di agire indisturbato si è ritrovato direttamente tra le braccia dei carabinieri.

Questi hanno accolto i due ladri con un passaggio in macchina verso la caserma dove sono state sbrigate tutte le pratiche per la denuncia ed è stata anche raccolta la versione dei due amici che hanno spiegato di aver solamente fatto una bravata, magari al termine di una serata con qualche bicchiere che li ha mandati un po’ su di giri. Spiegazione lecita, ma ovviamente non sufficiente per ottenere il perdono senza passare attraverso il tribunale dove il giudice Carla Altieri li ha processati per direttissima. Assistiti dagli avvocati Gianfranco Congiu e Andreina Diletta Spada, Thomas Cherchi e Nicola Deiana hanno scelto di patteggiare – gli è stato contestato il solo furto nell’abitazione di gioielli e dei soldi che però non sono stati trovati, mentre per il furrto della macchina non è stata presentata querela –. L’accordo con il pubblico ministero Marco Ulzega è stato raggiunto per una pena di un anno e quattro mesi e 400 euro di multa.

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