La Nuova Sardegna

Oristano

Paziente morto, a giudizio un altro medico

di Enrico Carta

ORISTANO. Una condanna e un’assoluzione erano già arrivate. Ieri è stata la volta di un rinvio a giudizio che apre la strada al processo nei confronti di uno dei medici dell’équipe che ebbe in cura...

23 maggio 2017
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ORISTANO. Una condanna e un’assoluzione erano già arrivate. Ieri è stata la volta di un rinvio a giudizio che apre la strada al processo nei confronti di uno dei medici dell’équipe che ebbe in cura il paziente Massimo Cenedese, morto a 43 anni dopo un intervento di rimozione di un polipo nella casa di cura Madonna del Rimedio. Per la dottoressa Monica Perra, unica a non aver scelto il rito abbreviato, ci sarà quindi da affrontare il processo dopo che il giudice per le udienze preliminari, Elisa Marras, ne ha deciso il rinvio a giudizio sollecitato dal pubblico ministero Andrea Chelo. La prima udienza di fronte al giudice monocratico Maurizio Lubrano è stata fissata per il 7 settembre.

Questa ulteriore decisione arriva dopo quelle prese circa un mese fa quando era stata condannata a otto mesi con il rito abbreviato la dottoressa Giuliana Casula e assolto invece il dottor Roberto Pisanu. In precedenza aveva patteggiato otto mesi il primario Angelino Gadeddu ovvero colui che materialmente eseguì l’intervento. Erano i primi giorni di febbraio del 2015 e la morte di Massimo Cenedese arrivò dopo indicibili sofferenze e un trasferimento d’urgenza all’ospedale di Sassari dove il paziente giunse in condizioni disperate. Il bisturi aveva infatti causato una lesione all’intestino provocando la setticemia e le successive irrimediabili complicazioni cliniche che non furono riconosciute nei giorni successivi all’operazione chirurgica.

L’avvocato Paolo Loria che difendeva la dottoressa Monica Perra ha chiesto il proscioglimento, ma è stata l’accusa a ottenere ragioni accompagnata anche dalle argomentazioni portate avanti dagli avvocati di parte civile Valerio Martis, Ezio Ullasci, Luigi Concas ed Edoardo Vassallo che tutelano i familiari di Massimo Cenedese. Sempre nell’udienza di ieri la casa di cura Madonna del Rimedio si è costituita in qualità di responsabile civile per questioni legate al risarcimento.

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