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Comune contro una cittadina, la spunta l’ente

ALLAI. Si è chiuso con la demolizione del passaggio sopraelevato che caratterizzava la via Centrale e la riapertura al traffico della strada, il contenzioso tra il Comune e una cittadina di Allai che...

20 maggio 2017
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ALLAI. Si è chiuso con la demolizione del passaggio sopraelevato che caratterizzava la via Centrale e la riapertura al traffico della strada, il contenzioso tra il Comune e una cittadina di Allai che per quasi cinque anni ha precluso al transito pedonale e veicolare un’arteria del centro abitato. Il Tar ha riconosciuto la legittimità dell’operato dell’amministrazione comunale, che per tutelare l’incolumità pubblica aveva inizialmente sollecitato il consolidamento e la ristrutturazione di un immobile fatiscente per poi deciderne l’abbattimento. L’inizio della vicenda è da collocarsi nel 2012, quando i vigili del fuoco rilevarono il cattivo stato di conservazione della terrazza che metteva in collegamento un’abitazione civile con il cortile di fronte. I pompieri segnalarono l’urgenza di una bonifica statica e il Comune dispose la chiusura al traffico della via Centrale e sollecitò il ripristino e la messa in sicurezza del solaio-terrazza attraverso un’ordinanza. I proprietari manifestarono la volontà di dar corso ai lavori chiedendo le autorizzazioni del caso ma l’ufficio tecnico non le concesse ritenendo incompleta la documentazione presentata. Un anno fa il Comune ha emesso un’ordinanza analoga e di nuovo la proprietaria ha richiesto le concessioni edilizie. Autorizzazioni che l’ufficio tecnico per l’ennesima volta ha negato a causa delle “carenze documentali” ravvisate nell’ assenza dei “calcoli strutturali richiesti in fase istruttoria”. A quel punto il sindaco Antonio Pili ha emesso l’ordinanza di demolizione, ma l’ultimatum ha provocato la reazione della controparte, che è ricorsa al Tar chiedendo e ottenendo la sospensiva del provvedimento. Il verdetto ha però capovolto la situazione. “L’ordinanza sindacale è del tutto legittima” ha sentenziato il giudice, che anzi ha bacchettato l’amministrazione per aver tergiversato. “Si può discutere semmai – è scritto in riferimento all’ordinanza di demolizione – di una sua tardività e di un’eccessiva tolleranza rispetto a una situazione di evidente inerzia”. A quel ritardo il Comune ha rimediato nei giorni scorsi demolendo la struttura.(mac)

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