La Nuova Sardegna

Oristano

Aggressione, la migrante resta a Cuglieri

Due giorni fa la donna, ospite di una struttura con la famiglia, si era scagliata contro una mediatrice

20 maggio 2017
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CUGLIERI. Per il momento rimarrà nella struttura di prima accoglienza di Santa Caterina di Pittinuri la donna (originaria della Costa D’Avorio e non della Nigeria, come indicato in un primo momento) che nel pomeriggio di giovedì aveva aggredito una mediatrice culturale e il cuoco della struttura, intervenuto per difenderla. La situazione, che aveva richiesto anche l’intervento dei carabinieri della compagnia di Ghilarza, è tornata alla normalità. Dopo la sfuriata, la donna, al quinto mese di gravidanza e madre di quattro bambini, era stata accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale San Martino di Oristano, dove, date le sue condizioni, i sanitari l’hanno sottoposta ad accertamenti e poi dimessa. Adesso la migrante dice di voler rimanere nella struttura cuglieritana, ma la sua posizione è al vaglio dei carabinieri, che stanno indagando per capire quali siano stati i motivi che hanno scatenato la sua rabbia. «Una vicenda che sarà chiarita dalle forze dell’ordine – ha detto ieri mattina il prefetto di Oristano Giuseppe Guetta –. Avevamo pensato di trasferire la famiglia, alla quale è stato riconosciuto lo status di protezione internazionale previsto per i richiedenti asilo, ma abbiamo tenuto presente che ci sono anche dei minori che frequentano la scuola e, almeno per adesso, rimarranno nella struttura». La famiglia della donna è comunque in lista per essere spostata in uno Sprar (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e potrebbe essere trasferita anche in una struttura della penisola. In Sardegna gli Sprar sono soltanto nove (sette nella provincia di Cagliari e due in quella di Sassari), e attualmente sono tutti al completo. «Ci sono state diverse riunioni con l’Anci - ha spiegato il Prefetto Guetta - allo scopo di sollecitare i sindaci a presentare progetti finalizzati alla realizzazione di altri Sprar: attendiamo che arrivino. Intanto, finché non sarà trasferita, la famiglia ivoriana ha mostrato l’intenzione di rimanere a Cuglieri». Nella struttura cuglieritana ci sono circa 40 migranti, in gran parte provenienti dal Senegal e dal Bangladesh.

Piero Marongiu

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