La Nuova Sardegna

Oristano

Spopolamento, ricette diverse

di Roberto Petretto
Spopolamento, ricette diverse

Il convegno organizzato dai pensionati della Cgil ha contrapposto visioni differenti del problema

19 maggio 2017
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GHILARZA. Come due persone che parlano lingue diverse, senza che l’una conosca quella dell’altro, tra chi vive la realtà delle comunità dell’interno e chi invece guarda le cose dal palazzo cagliaritano dal quale partono le leggi, sembra esserci una totale incomunicabilità. Il sindaco di un piccolo paese lamenta i rischi di un disimpegno delle istituzioni? La Regione risponde dicendo quanto è bello accorpare e unire le realtà minori. In qualche modo è accaduto anche ieri alla Torre Aragonese di Ghilarza, in occasione del convegno organizzato dal sindacato pensionati della Cgil, sul tema: “Spopolamento delle zone interne e processi migratori”. Un’iniziativa partita dalla borsa di studio bandita dallo Spi Cgil di Oristano, guidata da Pietro Contu, e destinata agli studenti del De Castro, chiamati a elaborare uno scritto sul tema dello spopolamento e dei flussi migratori. Uno degli interventi più apprezzati della mattinata di ieri è stato quello di Federica Frau, la studentessa che ha vinto la borsa di studio. Federica ha letto davanti alla sala affollata il proprio lavoro e gli applausi della platea hanno dimostrato che la scelta della giuria era corretta: un’analisi lucida, matura, razionale ed esauriente della situazione, vista da una ragazza di quasi 18 che guarda il mondo da Gonnoscodina. Con tutto ciò che questo comporta, in termini di difficoltà di collegamento, di isolamento, di carenza di strutture.

Alcuni numeri li ha ricordati Marco Grecu, segretario dello Spi-Cgil Sardegna: «In 7 anni la popolazione della Sardegna si è ridotta di 6mila abitanti. 750 abitanti all’anno, un paese in meno ogni anno. Aumentano solo Cagliari e Olbia. La nostra isola ha il tasso natalità più basso in Italia e Oristano tra i più bassi in Sardegna». Grecu ha detto che «l’efficienza dei trasporti è un elemento di solidarietà sociale». E come tale dovrebbe andare oltre le considerazioni di bilancio». Sull’immigrazione, altro tema Spopolamento e servizi che si assottigliano: un bonomio devastante: «Gli immigrati - ha detto Grecu - possono contribuire a alleggerire il problema, perché è vero che mancano i servizi ma servono anche le perché chiedono quei servizi».

Emiliano Deiana, sindaco di Bortigiadas e presidente dell’Anci Sardegna, ha esordito parlando della necessità “strappi”: «Mancano le reazioni, siamo a un punto di non ritorno». Secondo Deiana «dobbiamo cominciare ad amare i paesi. Basta con le lamentazioni e cominciamo a fare delle cose».

Poi qualche stilettata alla Regione: «Un paio di riflessioni su enti locali e sanità. Con la legge di riforma degli enti locali hanno sterminato le Province, hanno creato delle Unioni che non stanno funzionando, hanno creato un sindaco metropolitano più potente del presidente della Regione e che va a trattare direttamente i finanziamenti con lo Stato. Poi hanno creato un secondo presidente della Regione, il manager della sanità che gestirà il 50 per cento del bilancio regionale, ma senza essere eletto».

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