La Nuova Sardegna

Oristano

Solarussa ricorda le fabbriche dell’amianto

Domani cerimonia in occasione del 25esimo anniversario della promulgazione della legge 257

12 maggio 2017
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SOLARUSSA. Una celebrazione dovuta, dato che nel territorio della provincia, fino ad allora avevano funzionato ben due stabilimenti per la produzione di manufatti in cemento amianto. Domani, in occasione del 25esimo anniversario dalla data di pubblicazione della legge 257 sulle norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto, sarà Solarussa ad ospitare un evento che possa ricordare e contemporaneamente far riflettere su una pagina ancora aperta, con troppi casi di morti e malati per aver inspirato le fibre di amianto ma soprattutto, una bonifica ancora non completa. L’iniziativa è dell’Associazione regionale Ex Esposti Amianto, che assieme all’Amministrazione comunale, la provincia, la regione e la Cgil, dedicheranno una intera serata ad un tema ancora di grande attualità.

«Con l’approvazione della legge si assistette alla chiusura di due stabilimenti, Sardit e CeMa Sarda, che producevano manufatti in cemento amianto con la conseguente perdita di posti di lavoro di 800 lavoratori fra diretti e indiretti – si legge nella nota di Areas – un vero dramma per una provincia già fortemente penalizzata da una crisi industriale, all’epoca insostenibile, per l’economia della intera provincia. Negli anni 80 – 90 la vertenza ha visto la partecipazione dell’intera popolazione del territorio, insieme alle istituzioni religiose e civili congiuntamente alle forze politiche nazionali, regionali e territoriali, scese in campo a sostenere i sindacati del settore industriale del cemento amianto assieme ai lavoratori, alle loro famiglie, impegnati a difendere i posti di lavoro, per la salvaguardia del diritto alla salute dei cittadini e per la tutela dell’ambiente».

Domani pomeriggio si inizia alle 16 con la messa in suffragio delle vittime dell’amianto, celebrata nella chiesa della Madonna delle Grazie.

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