"Freemmos" a Baradili: i piccoli paesi lottano per non sparire
Domenica 14 maggio il secondo appuntamento della manifestazione organizzata dalla Fondazione Maria Carta con dibattiti e musica
BARADILI. "Freemmos" approda domenica 14 maggio a Baradili, il paese più piccolo della Sardegna. Freemmos è un neologismo: «Liberi, perché questo indica “free”, di stare, saldamente fermi in quei paesi perché “frimmos” pronunciamo quella parola. Liberi dunque di vivere nei territori dove si è nati e vissuti, dove creare anche occasioni per le generazioni future difendendo anche quei presidi culturali e sociali che non possono essere smantellati».
Così gli organizzatori spiegano la manifestazione articolata in due tappe. La prima si è già tenuta, con successo, a Monteleone Roccadoria, la seconda è in programma domenica a Baradili dove convergeranno artisti, musicisti, gruppi musicali. Si parte alle 10 con i saluti del sindaco di Baradili Lino Zedda, del collega di Monteleone Rocca Doria, Antonello Masala e di Leonardo Marras, presidente della Fondazione Maria Carta. A seguire i primi interventi musicali affidati al duo Fantafolk, al Cuncordu e Tenore de Orosei e al chitarrista Ignazio Cadeddu.
Ci sarà poi il dibattito, coordinato da Giacomo Serreli, con la partecipazione di Giacomo Mameli, Bachisio Bandinu, Anthony Muroni, Sandro Roggio, Paolo Pillonca, Bachisio Porru, Gavino Sini, Ornella Porcu, Gianluca Medas, Pino Tilocca, Marcello Marras e altri ospiti da cui si attende conferma. Dal pomeriggio spazio ancora alla musica con il coro “Maria Carta” composto dai ragazzi della scuola media n. 3 di Sassari, i Gravity Sixty e i giovani Mamuthones della Pro Loco di Mamoiada, Ignazio Cadeddu, Cuncordu e Tenore de Orosei, Fantafolk, Collettivo Teatrale di Ozieri, Mariano Melis, Menhir, Tressardi, Francesco Piu, Piero Marras, Cordas et Cannas.