La Nuova Sardegna

Oristano

Il Giro del Touring club esalta le bellezze di Bosa

Il Giro del Touring club esalta le bellezze di Bosa

Il reportage di due cicloturisti dedicato alla strada panoramica per Alghero L’arrivo in Planargia rivela «una perla, una cartolina coloratissima»

07 maggio 2017
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BOSA. Se il Giro d’Italia, partendo da Alghero, ha puntato le ruote delle sue biciclette verso nord, c’è chi ha scelto un’altra strada e ha deciso di percorrere, con una ecologica due ruote, la spettacolare provinciale che conduce a Bosa.

Il Touring club d’Italia ha dedicato nei giorni scorsi un ampio reportage su quella che da molti viene considerata una delle strade costiere più spettacolari dell’isola. Un reportage affidato a due cicloturisti: Luca Zironi e Francesca Schintu. «Laurea in filosofia lui, laurea in architettura e dottorato in storia dell’architettura lei, amano esplorare l’Italia percorrendo le principali ciclabili sparse sul territorio, cercando di lasciare qualche resoconto scritto, per fare un po’ di proselitismo alla causa», si legge nella presentazione. E il viaggio finisce per esaltare, oltre alla bellezza della litoranea, dove ci si può curare con «un inebriante aerosol di mirto e lentischio», anche il fascino di Bosa.

Il giudizio sulla cittadina del Temo è entusiasta: «Bosa è una perla. Una cartolina coloratissima». Il resoconto dei due cicloturisti nell’articolo per il Touring club descrive il centro: «Restiamo ammaliati dalle sue atmosfere vibranti. Dal filet di un’anziana signora, gote rosse e sguardo materno, sembrano librarsi alcune farfalle. Bambini vocianti si rincorrono tra i vicoli acciottolati, per poi scomparire improvvisamente. Le case del quartiere “Sa Costa” si aggrappano strette alle pendici del colle di Serravalle sino al castello dei Malaspina, che domina con fierezza tutto il paesaggio».

Uno spot che conquisterà non solo i cicloturisti e gli appassionati di bici, ma tutti quelli che cercano una Sardegna autentica fuori dalle destinazioni più conosciute, ma comunque bellissima. Con un occhio anche alle «specialità della cucina tipica, che esalta i sapori e i profumi del mare, senza trascurare (ovviamente) la rinomata malvasia, un vino che non teme confronti».

Il messaggio finale di Luca e Francesca è questo: «Forte come la sua trachite, ma allegra come il suo carnevale, Bosa è per chi vuole qualcosa in più. Per chi cerca una Sardegna antica e autentica».

Un messaggio che molti, prima dei due cicloturisti del Touring, hanno recepito e accolto: basta vedere i tanti ospiti che già in questi giorni affollano il capoluogo della Planargia e fanno funzionare già a buon ritmo gli esercizi commerciali, dell’ospitalità e della ristorazione, lasciando sperare in una stagione ricca di soddisfazioni.

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