La Nuova Sardegna

Oristano

Stop al cogeneratore, lo ferma un’ordinanza

di Simonetta Selloni
Stop al cogeneratore, lo ferma un’ordinanza

Simaxis, il sindaco Giacomo Obinu ha bloccato l’attività dell’impianto Il 26 aprile registrati miasmi insopportabili provenienti dallo stabilimento

28 aprile 2017
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SIMAXIS. Pochi giri di parole. “Miasmi fetidi”. “Odori nauseabondi”. La provenienza, l’impianto di cogenerazione per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili di proprietà delle società Groil Srl e Cogen Srl. Da mercoledì, sul cogeneratore della discordia pende l’ordinanza del sindaco Giacomo Obinu che impone di “Sospendere, in via cautelativa, l’attività degli impianti all’interno della lottizzazione Gama. Le lavorazioni potranno riprendere a seguito di avvenuta bonifica-disinfezione della struttura, con obbligo di comunicare data e ora di avvio degli impianti da effettuarsi al Comune di Simaxis, Arpas, Provincia di Oristano – settore Ambiente”.

È l’ultimo atto di una contrapposizione tra l’amministrazione di Simaxis e l’azienda che ha realizzato il cogeneratore. L’impianto, nel 2014, era stato posto sotto sequestro dalla magistratura, perchè non c’erano le autorizzazioni ambientali necessarie per l'attivazione. Il successivo dissequestro, che risale al luglio dello scorso anno, secondo il sindaco non ha però sanato il profilo amministrativo. Vale a dire, Groil e Cogen non avrebbero ottemperato alle osservazioni della Regione, condizione per essere sollevati dall’assoggettamento al Via, la procedura di impatto ambientale. Inoltre, la convenzione per la lottizzazione sulla quale sorge il cogeneratore è scaduta e, sottolinea il sindaco Obinu, deve essere ripresentata.

Ma ora la questione si sposta su piano dei “provvedimenti urgenti a tutela della salute pubblica”. Nel fascicolo dell’impianto, sorto per la liquefazione di prodotti di origine animale da scarti di macellazione freschi, con adiacente cogeneratore alimentato da biocombustibile ottenuto dal processo di liquefazione, era indicato a chiare lettere che non sarebbero stati prodotti odori. A spingere il sindaco all’ordinanza, c’è invece il fatto che «durante la giornata del 26 aprile alle 10 sono stati chiaramente avvertiti i miasmi fetidi nell’area circostante l’impianto, risultato in funzione», scrive il sindaco. Il sopralluogo è stato compiuto dal responsabile del Servizio di vigilanza e Ambiente del Comune e dal comandante dei carabinieri della stazione. Da loro, la conferma che i miasmi arrivavano proprio dal cogeneratore. Il sindaco ha inviato la comunicazione anche alla Asl, all’Arpas, alla Prefettura e alla Procura. Stando al sopralluogo dell’Arpas, in serata gli odori non si sarebbero più avvertiti. E su questa base, da Groil e Cogen è arrivata la comunicazione al Comune che l’attività sarebbe ripresa. «Non possono farlo, l’ordinanza sospende l’attività degli impianti», rimarca Obinu. Groil e Cogen possono presentare ricorso al Prefetto e al Tar, ma il mancato rispetto dell’ordinanza provocherà una denuncia all’autorità giudiziaria.

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