La Nuova Sardegna

Oristano

il fallimento della societÀ prodotti di sardegna

Bancarotta della bottarga, condannati ex coniugi

di Enrico Carta

ORISTANO. Cifre che pesano come macigni: 800mila euro di Iva evasa nel 2007, mentre per quattro anni la società Prodotti di Sardegna avrebbe occultato fatturazioni di acquisto e vendita per svariate...

28 aprile 2017
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ORISTANO. Cifre che pesano come macigni: 800mila euro di Iva evasa nel 2007, mentre per quattro anni la società Prodotti di Sardegna avrebbe occultato fatturazioni di acquisto e vendita per svariate centinaia di migliaia di euro: 360mila per il 2005, 509mila per il 2006, 974 per il 2007 e 770mila euro per il 2008. Sommati fanno un bel gruzzolo, ma il problema è diverso. Le scritture contabili della società avevano più di un aspetto che non tornava.

E così ieri è arrivata la condanna per gli ex coniugi Davide Nigro e Claudia Gozzo che assieme gestivano la società Prodotti di Sardegna. Il primo è stato condannato a quattro anni e otto mesi, la seconda a tre anni e due mesi, quindi oltre le richieste del pubblico ministero Marco Ulzega che aveva sollecitato rispettivamente pene di quattro e due anni.

Il collegio del tribunale, presieduto da Carla Altieri con giudici a latere Francesco Mameli ed Elisa Marras, ha invece ritenuto di dover aumentare quelle richieste chiudendo così il primo grado di un processo nato all’indomani di un blitz della Guardia di Finanza nel laboratorio di via Versilia avvenuto nel 2008. Allora gli agenti ritennero che vi fosse stato creato un centro di produzione clandestino di bottarga e fu messo sotto sequestro. Da quel momento cominciò una serie di accertamenti che servirono a verificare la regolare attività della ditta. Si scoprì così che per anni le scritture contabili erano state tenute in maniera parziale e che c’era stata anche una notevole evasione fiscale per i quali i due imputati di ieri erano già stati condannati tempo fa.

I due reati sono però collegati, perché all’avvio degli accertamenti fiscali si accompagnò il fallimento della società. Fu in quel momento che vennero distratti beni della Prodotti di Sardegna, che sparirono denari e che fu impossibile ricostruire attraverso le scritture contabili tutti i movimenti economici portati avanti per anni.

I due imputati, assistiti dagli avvocati Rinaldo Saiu e Alessandro Ballicu hanno provato a difendersi, scaricando le colpe l’uno sull’altro, ma per i giudici ci fu uno stretto legame di azione e così è arrivata la doppia condanna per gli ex coniugi ritenuti entrambi responsabili dell’allegra gestione societaria.

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