La Nuova Sardegna

Oristano

la processione e il saluto del sindaco

Seneghe abbraccia don Alessandro

Seneghe abbraccia don Alessandro

L’intera comunità per la prima messa celebrata dal neo presbitero

27 aprile 2017
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SENEGHE. C’era tutta la comunità seneghese ad ascoltare don Alessandro Manunza nella celebrazione della sua prima messa solenne.

Una processione, preceduta da alcuni giovani vestiti con gli splendidi costumi femminili e maschili locali, hanno accompagnato il neo sacerdote fino alla chiesa parrocchiale intitolata a Maria Immacolata. Prima dell’inizio della celebrazione dell’eucarestia, il sindaco Gianni Oggianu ha indirizzato un breve commosso saluto a don Alessandro.

Poi, accolto dai canti eseguiti dalla Polifonica Karalitana diretta da monsignor Gianfranco Deiosso, è iniziato il sacro rito.

Sull’altare, insieme al celebrante, una ventina di sacerdoti, diaconi e seminaristi, nella chiesa gremita in ogni ordine di posti, hanno dato vita a una cerimonia particolarmente intensa e sentita, resa maggiormente suggestiva dai canti. Dal pulpito, ancora una volta i sacerdoti che hanno seguito don Alessandro nella sua formazione, il parroco don Antonello Serra e don Giuseppe Sanna, sono stati prodighi di consigli, preghiere e parole di incoraggiamento verso il neo presbitero che si appresta a svolgere la sua missione.

«La missione del sacerdote – hanno detto – soprattutto in questi tempi, è sicuramente difficile. Ma se saprai affidarti totalmente a Dio, sarai umile e lascerai che Egli intervenga nella tua vita, sarà entusiasmante e portatrice di gioia».

Prima della conclusione, don Alessandro, ha voluto ricordare e ringraziare tutti coloro che in questi anni lo hanno sostenuto nella sua scelta. Li ha ricordati nominati uno a uno, suscitando commozione in tutti i presenti.

Da ieri per il nuovo sacerdote seneghese ha potuto iniziare la sua missione pastorale rimanendo, fino a quando l’arcivescovo oristanese Ignazio Sanna gli affiderà un incarico nella diocesi, collaboratore parrocchiale in cattedrale e a San Sebastiano.

Piero Marongiu

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