La Nuova Sardegna

Oristano

La Madonna che arrivò dal mare

di Enrico Carta
La Madonna che arrivò dal mare

S. Vero Milis, pellegrinaggio per l’80° del ritrovamento della statua del XV secolo

27 aprile 2017
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SAN VERO MILIS. Fu una di quelle storie che fecero gridare al miracolo. Oggi sembra di raccontare una leggenda, eppure è tutto vero e le celebrazioni in programma nei prossimi giorni e nelle prossime settimane serviranno a ricordare quegli eventi.

Correva l’anno 1937, l’Europa era scossa dall’avanzata inarrestabile dei totalitarismi politici ed era in preda a un delirio di violenze che nel giro di due anni sarebbe sfociato nella seconda guerra mondiale.

La Sardegna era un mondo lontano rispetto ai teatri di scontri violenti e sanguinosi. Fu il 26 marzo di ottant’anni fa che un servo pastore di Narbolia, un certo Daniele Zou, trovò nella spiaggia di Sa Praja Manna, una statua.

Rappresentava una Madonna, ma il servo pastore non sapeva altro. Non poteva certo immaginare che fosse una statua del XV secolo, che avesse attraversato il mare per miglia e miglia e che arrivasse da un luogo in cui era in corso uno degli avvenimenti che hanno determinato il corso della storia del Novecento ovvero la Guerra civile spagnola.

Proprio nella penisola iberica era stata bruciata e poi gettata in mare sino a che, trascinata dalle correnti non arrivò a Sa Praja Manna nella zona della spiaggia di Is Arenas. Daniele Zou la tenne nella sua baracca per quindici giorni e ogni giorno deponeva dei fiori ai suoi piedi.

Poi le voci arrivarono in paese e il 10 aprile 1937 i carabinieri mandano un carro per riportarla in paese. La statua viene prima lasciata a Narbolia e da qui trasferita a San Vero Milis dove riceve un’accoglienza trionfale.

Per sei giorni resta nella caserma, mentre anche la stampa nazionale si occupa del caso, infine il 16 aprile fa il suo ingresso nella parrocchiale sanverese, che diventerà la meta di centinaia di pellegrini.

Ottant’anni dopo, l’evento viene celebrato con un pellegrinaggio di due giorni. Domani alle 18 i fedeli seguiranno la statua nel suo cammino sino a Narbolia, sabato invece il percorso sarà quello inverso. È solo l’inizio dei festeggiamenti che andranno avanti sino al 31 maggio con vari appuntamenti sia religiosi che civili. Ad agosto invece verrà collocato un monumento nella località marina dove venne rinvenuta e poi un bassorilievo a San Vero Milis al di sotto della cappella che dal 1937 la ospita.

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