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Il turismo esperienziale della Via dei Santuari

Il turismo esperienziale della Via dei Santuari

CABRAS. La Via dei Santuari tocca anche l’Oristanese. Quello che gli organizzatori definiscono “un cammino dal cuore delle Sardegna” partirà da San Salvatore di Cabras per arrivare sino a Santa...

21 aprile 2017
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CABRAS. La Via dei Santuari tocca anche l’Oristanese. Quello che gli organizzatori definiscono “un cammino dal cuore delle Sardegna” partirà da San Salvatore di Cabras per arrivare sino a Santa Teresa di Gallura. Oltre 400 chilometri dal 22 aprile al 7 maggio. «Il tema di questo percorso è quello dei novenari che da sempre sono stati il luogo dell’incontro e della rigenerazione per le genti del centro Sardegna - spiegano gli organizzatori -. Qui si rinsaldavano le relazioni all’interno della comunità e fra le comunità. I novenari erano e sono tuttora il luogo dove la comunità e le comunità attraverso la liturgia collettiva della festa lunga nove giorni, ripropongono il racconto di se stesse partendo da un esperienza di contatto “fisico” e spirituale con le proprie radici».

AL di là degli aspetti di fede, dunque, un risvolto anche turistico del cammino. Ma un “turismo esperienziale”: «In questo caso possiamo parlare di turismo integrale e integrante, integrale perché coinvolge in maniera forte la mente e il corpo. Integrante perché ha una effetto di integrazione della persona con se stessa e della persona con gli altri: tutti dopo pochi giorni di cammino fanno esperienza di un fraternità semplice e schietta».

Già in questa edizione il tracciato originariamente costruito da San Salvatore di Cabras a San Paolo di Monti sarà ulteriormente ampliato: «un gruppo di amici guidati da “Zigheddu”, partirà da Santa Teresa di Gallura per giungere dopo pochi chilometri al Novenario di Nostra Signora del Buoncammino e proseguire per il novenario di Luogosanto e giungere a San Paolo di Monti il 7 Maggio e incontrarsi con il gruppo che salirà da Sud».

Tutto questo verrà raccontato in un documentario che sarà realizzato con l’aiuto del regista Francesco Casu, grazie al contributo della Fondazione di Sardegna, dei Comuni che hanno aderito al progetto e di una serie di sponsor.

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