La Nuova Sardegna

Oristano

Acqua, sfida del risparmio a costo zero

di Simonetta Selloni
Acqua, sfida del risparmio a costo zero

L’appello del Consorzio di Bonifica: un tavolo di concertazione con gli utenti, le turnazioni indispensabili alla sopravvivenza

11 aprile 2017
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ORISTANO. Tre giorni di acqua in più significano moltissimo, in tempi caratterizzati da cicli siccitosi dove la voce dei campi, se i campi potessero parlare, chiederebbe una sola cosa: l’acqua, appunto. La decisione del Consorzio di Bonifica dell’Oristanese di anticipare la stagione irrigua, che di norma parte il primo aprile, al 30 marzo, è stata assunta dal Commissario straordinario Andrea Abis proprio in considerazione di una situazione climatica di estrema sofferenza, soprattutto per il Comprensorio sud dell’Oristanese – ossia Arborea – ma che non risparmia quello nord. Temperature medie mensili elevate, un irraggiamento del suolo fino a 27 gradi in zone sabbiose; tre giorni di acqua in più possono significare la sopravvivenza delle ortive, e, per converso, la loro morte in assenza di misure straordinarie.

Irrigazione di soccorso. «La prima misura è stata l’irrigazione di soccorso: dal 17 al 21 marzo, quindi dal 21 al 24 marzo. Ci è costato molto, ha significato interrompere le manutenzioni, bloccare alcuni cantieri ma era assolutamente necessario intervenire». Lo dice Andrea Abis, al vertice di un Consorzio con un mandato che, come avviene per tutti le gestioni commissariali, ha durata sei mesi. Salvo proroghe; probabili, visto il programma che l’ingegner Abis ha per il Consorzio e per i cinquemila consorziati. Se avviare l’irrigazione di soccorso e decidere di anticipare la stagione irrigua ha avuto i suoi costi e le sue difficoltà, questo è (quasi) nulla in confronto all’obiettivo che Abis si è posto. Vale a dire: avviare un programma di risparmio idrico e energetico a costo zero, e contemporaneamente, risanare il deficit dell’ente: 15 milioni di euro negli ultimi 15 anni. Che ha portato alle famigerate cartelle di conguagli idrici.

Risparmio a costo zero. Il risparmio a costo zero significa un nuovo modo di concepire il sistema di irrigazione. «Sarebbe facilissimo avendo decine di milioni a disposizione. Non li abbiamo. Abbiamo una rete complessa che copre 35 zone per 35mila ettari. Dobbiamo far capire agli utenti che gli interventi vanno fatti con la consapevolezza che un risparmio idrico si può realizzare se tutti collaborano», dice Abis.

Le turnazioni. Già con l’irrigazione di soccorso si è introdotto il concetto di turnazione: il sistema non può sostenere l’apertura contemporanea di tutti i rubinetti. «Bisogna studiare un calendario di veri e propri turni di apertura del servizio. Le pressioni sono insufficienti, è inutile pensare che tutti possano usare l’acqua contemporaneamente». Il concetto è una semplice trasposizione del buon senso che ognuno può sperimentare a casa propria: se tutti insieme aprono l’acqua per le docce, la lavatrice, la lavastoviglie e magari innaffiano il giardino, nessuna di queste applicazioni riceve acqua a sufficienza.

I tavoli di lavoro. Il consumo dell’acqua si basa sui comportamenti di chi la usa. L’efficienza del sistema fa poi i conti con le questioni strutturali. «Con i dirigenti, i tecnici e i consorziati costituiremo dei tavoli di lavoro. Sarà quello il luogo tecnico dove studiare le misure e capire coma fare a non sprecare l’acqua». L’altro concetto è che questo sforzo di risparmio a costo zero passa per comportamenti virtuosi. E controlli: chi spreca sarà sanzionato.

Un nuovo patto. Il Consorzio deve dare risposte agli agricoltori con regole condivise; il nuovo corso «deve fondarsi su un rapporto di fiducia con i consorziati, che hanno bisogno di certezze sui costi e di garanzie sulla competitività della loro impresa», dice Abis. Il risanamento economico non può passare dal taglio del servizio: un Consorzio di Bonifica che non vende più acqua è come un chirurgo che riesca nell’operazione ma si faccia morire il paziente. «Questo è il patto che intendiamo costruire – conclude Abis –. Certo, di risparmio e sacrificio. Fondamentalmente, un patto di fiducia».

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