La Nuova Sardegna

Oristano

LA CITTÀ DEL FUTURO

Una nuova vita per l’Ente Risi, il Comune accetta proposte

di Francesco G. Pinna
Una nuova vita per l’Ente Risi, il Comune accetta proposte

ORISTANO. Ha più di 60 anni, ma non li dimostra e anzi li porta molto bene. E ora, il complesso dell'Ente Risi di via Ozieri è pronto per una nuova sfida. Il suo futuro è quello di centro...

08 aprile 2017
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ORISTANO. Ha più di 60 anni, ma non li dimostra e anzi li porta molto bene. E ora, il complesso dell'Ente Risi di via Ozieri è pronto per una nuova sfida. Il suo futuro è quello di centro polifunzionale a servizio di tutta la città. Per il momento non è ancora chiaro cosa racchiuderà la formula di “centro polifunzionale” ed è proprio per questo che l'amministrazione comunale ha chiamato a raccolta cittadini e associazioni di ogni genere per dire che cosa vorrebbero metterci dentro la imponente struttura realizzata nel 1954 a immagine e somiglianza di tante altre nelle regioni dove stava esplodendo la coltura del riso. Lo spazio non manca. Il complesso, ha spiegato l'architetto Rossella Sanna che fa parte del team di professionisti ai quali il Comune ha affidato il compito di mettere il progetto su carta, si estende su un'area di settemila metri quadrati tra la via Ozieri e la linea ferroviaria e la superficie coperta è di quattromila metri quadri. La struttura è in buone condizioni. La parte più importante è costituita da tre grandi capannoni in linea collegati da due gallerie, poi ci sono altri tre capannoni più piccoli, una palazzina che ospitava gli uffici e un'altra per il servizio di guardiania. Per il recupero e la riconversione funzionale dell'intero complesso il Comune ha a disposizione un milione di euro. Dal punto di vista tecnico, a parte la rimozione delle coperture in eternit, non ci sono particolari problemi tecnici, perché la struttura pare sia in ottime condizioni di conservazione. Il problema è cosa farne. Dall'assemblea che si è tenuta al Teatro San Martino nei giorni scorsi, sono emerse molte indicazioni, alcune compatibili tra di loro, altre un po' meno. C'è chi vuole utilizzare i grandi spazi della struttura per manifestazioni sportive, chi per fare concerti, che per ospitare laboratori di innovazione e start up o esposizoni d'arte e di fotografia, chi ci vede bene piste per lo skateboard e altre cose del genere ma anche chi ci vorrebbe mettere un centro per la cura e l'assistenza dei malati di Alzheimer. la proposta più articolata è arrivata dal curatore della Pinacoteca comunale Ivo Serafino Fenu che pensa a un grande centro di produzione culturale, una “Grande Fabbrica del Contemporaneo” capace di attirare gente e artisti non solo da tutta la Sardegna ma anche da tutta la penisola e dall'Europa intera. «Il rischio – ha detto –, è quello dello spezzatino e Oristano ha bisogno di uno spazio che possa ospitare i grandi eventi che ora non si può permettere». Chiunque può ancora dare il suo contributo di idee compilando il modulo on line disponibile sul sito internet del Comune.

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