La Nuova Sardegna

NARBOLIA. Le buche a Is Arenas non sono solo quelle del campo da golf. Altre ben più preoccupanti ostacolano il cammino di qualsiasi mezzo di locomozione voglia arrivare alle varie strutture sportive e turistiche del Consorzio Is Arenas. Da tempo infatti la strada per raggiungere l’albergo, i campi, la spiaggia è altamente pericolosa e necessita di un intervento. A bloccarlo, in tutto questo tempo, sono stati non meglio precisati motivi di «legittimità» che hanno impedito all’amministrazione comunale di far partire i lavori di ripristino della via di collegamento tra la Statale 292 e il comprensorio del golf.

Fossimo a dicembre, le preoccupazioni sarebbero minori, ma il momento è quello che precede l’avvio di tutte le attività e della stagione turistica. Serve quindi che macchine, mezzi di soccorso e dell’antincendio vi abbiano il più facile accesso possibile. Serve insomma che partano i lavori su quei tre chilometri e a sollecitarli sono in tanti. Per primi i responsabili del Consorzio Is Arenas e il sindaco Maria Giovanna Pisanu. Tra loro c’è stato un incontro nei giorni scorsi, dopo di che entrambi hanno deciso di procedere per una strada unica che sperano non abbia buche: hanno infatti incontrato e chiamato in causa il prefetto Giuseppe Guetta con una lettera. A lui si appellano affinché sblocchi la situazione. Sullo sfondo di questo ritardo emergono ancora una volta i contrasti tra il primo cittadino e gli uffici comunali. «È da oltre un anno che sollecito in tutti i modi l’intervento – spiega il sindaco Maria Giovanna Pisanu –. Siamo davanti a un intervento non più procrastinabile e per questo motivo io stessa ho avuto un confronto con il prefetto nella speranza che la situazione si possa sbloccare, fermo restando che peraltro la giunta nemmeno è stata informata dagli uffici dello scambio di comunicazioni con il Consorzio Is Arenas. Si avvicina l’avvio della stagione turistica e a giugno è in programma il raduno delle Bugatti». E le auto, come ben si sa, viaggiano sulle strade. Il problema è che queste al momento sono al limite della praticabilità e che i lavori sono fermi per le già citate questioni di «legittimità».