La Nuova Sardegna

GHILARZA. “Buona fortuna fratello mio” ha portato bene anche a chi quell'auspicio lo aveva formulato e lo ripeteva ogni qual volta citava il titolo del progetto didattico che ha concorso al bando del Senato della Repubblica Testimoni dei diritti. La II C della scuola media sarà insignita di un premio per il lavoro svolto nell'ambito dell'iniziativa voluta da Palazzo Madama per sensibilizzare i giovani alla conoscenza dei valori più alti espressi dalla Dichiarazione dei diritti universali. Una lezione che corpo docente e studenti hanno attualizzato mettendo in stretta relazione l'articolo sul diritto d'asilo con la realtà di questo lembo dell'Oristanese, diventato terra d' accoglienza dei migranti.

Con gli insegnanti Antonio Pinna e Maria Cristina Porcu alla cabina di regia, i ragazzi hanno svolto la parte teorica propedeutica a una serie di incontri con volontari e operatori umanitari impegnati in attività all'estero e con i richiedenti asilo delle strutture d'accoglienza della provincia. Nella seconda fase del percorso gli studenti hanno raccolto le testimonianze di alcuni migranti in fuga da situazioni drammatiche, esperienze in certi casi al limite del disumano che hanno portato i giovani a una profonda riflessione sull'esodo cui sono costretti i popoli che subiscono la negazione di quei diritti dati invece per scontati nei Paesi ospitanti. A coronamento di questo lavoro sono stati realizzati un opuscolo e un video dal titolo “Buona fortuna fratello mio”, che sul sito web dell'istituto comprensivo ha sinora totalizzato 2500 visualizzazioni. La conferenza di presentazione del progetto ha poi avuto una spettatrice d'eccezione nella ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli e il 3 ottobre, in occasione della Giornata delle vittime dell'immigrazione, gli studenti replicheranno al Centro di in-Forma@zione multimediale del Senato alla presenza della commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani. ««Il punto di forza del progetto – ha spiegato il dirigente Carlo Passiu –, è stato nella creazione di una rete che ha visto fra i protagonisti, oltre la scuola, la Comunità Il Seme, il Camping Nuraghe ruiu di Norbello, la Caritas diocesana arborense, i genitori degli alunni e i volontari che a vario titolo hanno deciso con entusiasmo di collaborare per la riuscita dell'iniziativa».(mac)