La Nuova Sardegna

Oristano

Il Comitato S’Arrieddu in marcia per finanziarsi

Il Comitato S’Arrieddu in marcia per finanziarsi

Narbolia, una passeggiata nel Montiferru per aiutare la raccolta di fondi Gli attivisti devono pagare le spese legali per la causa sulle serre fotovoltaiche

01 aprile 2017
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NARBOLIA. Lo chiamano assalto alla terra e contro di esso si battono. I numerosi comitati territoriali restano in trincea per salvare le terre agricole sulle quali le multinazionali hanno messo gli occhi e in più di un caso anche le mani. Il Comitato S’Arrieddu per Narbolia e le associazioni che l’hanno sostenuto nel tentativo di bloccare l’installazione delle serre fotovoltaiche si trovano però ora a dover fare i conti con la sconfitta in tribunale: il Consiglio di Stato li aveva condannati a pagare 15mila euro di spese. A vincere erano stati i sostenitori dell’investimento, anche se dal Comitato la sentenza è sempre stata ritenuta ingiusta.

I suoi componenti ci hanno visto una decisione politica «perché emessa in base a presupposti fin troppo chiaramente falsi – come spiega anche l’ultimo comunicato –. Questo tipo di giustizia pare usi le spese legali come strumento punitivo e dissuasivo nei confronti dei comitati e dei cittadini. Che giustizia è quella che consente solo a chi ha disponibilità economiche di difendere i propri diritti?».

Il Comitato S’Arrieddu a novembre 2016 ha inviato un nuovo esposto alle procure e a tutti i Comuni e agli enti interessati nel quale sono state evidenziate diversi elementi dubbi, «tra cui spiccano i bilanci presentati in forma abbreviata dai quali non si può ricavare la minima informazione sugli incassi avuti dalla vendita di prodotti agricoli non coltivati all’interno delle serre. A riprova del fatto che l’impianto è stato costruito soltanto per ottenere i vantaggiosissimi incentivi statali per la produzione di energia rinnovabile e non certo per produrre prodotti agricoli».

Il primo problema è però trovare quei soldi. Così negli ultimi mesi il Comitato S’Arrieddu di Narbolia è impegnato così in una raccolta fondi. Per Pasqua è prevista una scadenza per il pagamento di 3.295 euro che segue quelle di novembre e dicembre 2016, di ulteriori 2.000 euro ciascuna. In seguito al primo appello lanciato a ottobre 2016, c’è stata una forte risposta popolare che ha mobilitato una miriade di comitati, associazioni e singoli cittadini, non solo sardi, e che ha permesso finora di pagare alle scadenze stabilite. Per poter raggiungere l’obbiettivo della prossima scadenza il Comitato ha organizzato una passeggiata che domenica 2 aprile partirà dalle cime del Montiferru, e per l’esattezza dalle antenne diBadde Urbara a Santu Lussurgiu, per poi arrivare alle 15.30 alle rovine di Cornus a Santa Caterina di Pittinuri, dopo aver attraversato i monti di Seneghe, dove ci sarà anche la pausa pranzo. Alla fine del percorso è prevista una pubblica assemblea durante la quale ci sarà un’informazione più dettagliata sulla situazione attuale relativamente alle serre di Narbolia e agli altri impianti che si vogliono realizzare in tutta la Sardegna. Gli organizzatori consigliano, a chi può, di recarsi entro le 8,30 del mattino presso la borgata di Santa Caterina di Pittinuri così da poter ottimizzare col minor spreco di auto e di benzina possibile l’organizzazione dei trasferimenti da e per il punto di partenza, altrimenti ci si ritrova tutti a Badde Urbana per partire alle 9,30.

La partecipazione prevede il versamento di una quota minima raccomandata di 10 euro a persona. (e.c.)

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