La Nuova Sardegna

Oristano

Santa Giusta, si getta sotto il treno dopo la delusione d’amore

di Enrico Carta
Santa Giusta, si getta sotto il treno dopo la delusione d’amore

Un 22enne attraversa i binari proprio nel momento in cui arriva il convoglio. La ragazza l’aveva lasciato pochissimi giorni fa, ieri si è tolto la vita

31 marzo 2017
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SANTA GIUSTA. Disperato, ma terribilmente lucido. Nel cuore aveva solo quell’amore finito pochi giorni fa, nella mente solo la freddissima e terribile volontà di dire addio a tutti. Gli dev’essere sembrata l’unica strada praticabile dopo la delusione d’amore, così, verso le 16.30 di ieri pomeriggio, un giovane di 22 anni di Santa Giusta originario di Ollolai ha atteso l’arrivo del treno. Prima di sentire il rumore del convoglio, ha poggiato vicino al punto di accesso alla ferrovia il telefonino e il portafogli con i documenti. È stata l’assurda firma sui suoi ultimi istanti di vita. Poi, con tempismo purtroppo perfetto, si è gettato sotto il treno in corsa che ne ha dilaniato il corpo in maniera orribile.

Il macchinista ci ha provato, ma fermare le carrozze che viaggiavano verso Oristano con quaranta passeggeri all’interno, è stato impossibile. Solo una sessantina di metri più avanti il convoglio si è arrestato lasciandosi dietro la morte di un ragazzo di ventidue anni che, appena pochi giorni fa, aveva visto finire l’amore che valeva più della vita che aveva davanti.

Qualche centinaio di metri più avanti, in una serie di villette a schiera, c’era la sua casa dove lo aspettavano i genitori e il fratello che non sono mai arrivati sul luogo della tragedia dove invece, un po’ alla volta, si affacciavano increduli amici e conoscenti. Increduli perché nessuno poteva davvero credere che gli ultimi messaggi scritti sulla sua pagina Facebook potessero essere considerati come qualcosa di più di uno sfogo di un ventiduenne. Invece erano assurdi e non raccolti annunci di morte. Qualche giorno fa aveva ripreso una frase del film “Il cavaliere oscuro” scrivendo: «O si muore da eroe o vivi abbastanza a lungo da diventare il cattivo». Ha scelto la prima delle due ipotesi, non riuscendo a capire che la vita aveva ancora tanto altro da regalargli. Momenti belli e brutti, dolori e gioie che, come tutte le altre emozioni si sarebbero succeduti gli uni dopo le altre per tanto tanto tempo ancora.

Invece no, anche quelle erano le firme sul suo destino che ormai aveva stabilito e proprio al destino si era appellato subito dopo essere stato lasciato dalla ragazza. In inglese aveva scritto: «Io non sono una persona cattiva....è la mia sorte che lo è». E poi ieri il saluto per l’uscita di scena alla quale nessuno riesce ad assegnare un perché: «Quella rabbia e quel dolore dentro, che non sai come sfogare!». Ultimo pensiero prima della decisione che ha cancellato il futuro in un bel pomeriggio di sole, in cui il freddo, burocratico e inevitabile bollettino di Rete Ferroviaria Italiana spiega che due corse sono state cancellate e che tredici treni hanno subito ritardi. Dettagli, al pari dell’evacuazione del convoglio su cui c’era una quarantina di persone aiutate dal lavoro dei vigili del fuoco e arrivate a destinazione su un pullman.

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