La Nuova Sardegna

Oristano

Mogoro, bloccato con l’eroina

Mogoro, bloccato con l’eroina

Terralbese patteggia e le Fiamme Gialle incastrano tre spacciatori di Santa Giusta

25 marzo 2017
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MOGORO. Il posto di blocco lungo la superstrada diventa una trappola per due giovani amici. Doppio è invece il colpo che mettono a segno i carabinieri della Compagnia di Mogoro coordinati dal comandate Nadia Gioviale. Nei giorni scorsi hanno fermato un’auto sulla 131, a bordo della quale c’erano due amici di Terralba e San Nicolò Arcidano che custodivano qualche segreto non legale.

Il terralbese, S.B. di 36 anni, aveva con sè otto dosi di eroina ed è stato arrestato per spaccio di sostanze stupefacenti. Processato per direttissima ha patteggiato un anno e due mesi con la sospensione condizionale della pena.

Per il suo amico di 29 anni di San Nicolò Arcidano che viaggiava nella stessa auto ci si è invece fermati alla denuncia. I suoi guai con la giustizia sono cominciati al termine della perquisizione nella sua casa, seguita a quella effettuata lungo la Carlo Felice. Nella sua abitazione sono state trovate tre cartucce calibro 12 che erano però detenute senza autorizzazione.

All’operazione dei carabinieri si è affiancata quella più articolata della Guardia di finanza che è invece entrata in azione a Santa Giusta dopo un’indagine complessa dal nome che strappa anche un sorriso, eccetto che ai suoi protagonisti che ora rischiano un processo. Tre persone di 37, 42 e 44 anni sono state infatti sottoposte alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel territorio del Comune lagunare. La misura è stata decisa dal giudice per le indagini preliminati del tribunale di Oristano sulla base delle delle indagini condotte dal nucleo mobile delle fiamme gialle del capoluogo. Secondo gli accertamenti di questi ultimi, i tre amavano molto i viaggi in macchina. Quasi ogni giorno si ritrovavano per poi raggiungere Cagliari dove poi effettuavano lo shopping all’ingrosso. Lì vi acquistavano eroina e cocaina che poi piazzavano nel sempre florido e magari sguarnito di fornitori mercato oristanese.

Gli agenti della Guardia di finanza non hanno concluso il loro lavoro ed è il motivo per cui molti dettagli dell’indagine non sono stati svelati nè si conosce la quantità di droga sequestrata in più di un’occasione. L’inchiesta intanto non si ferma con le misure cautelari, ma prosegue alla ricerca di complici che possano aver aiutato i tre nello smercio in più di un’occasione. Il mercato dello spaccio aveva probabilmente confini ben più estesi di quelli del paese lagunare.

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