La Nuova Sardegna

Oristano

L’accusa: «Case dell’acqua poco limpide»

La commissione consiliare punta il dito contro la mancanza di analisi, i guasti e la scarsa igiene

25 marzo 2017
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ORISTANO. «L’acqua alla spina non è abbastanza trasparente», così esordiscono i consiglieri comunali Giampaolo Lilliu, Peppi Puddu e Salvatore Ledda al termine dei sopralluoghi effettuati nei giorni scorsi per valutare il funzionamento degli impianti e il rispetto degli adempimenti contrattuali di chi gestisce le case dell’acqua. La denuncia della commissione consiliare ai Lavori Pubblici ha raccolto le segnalazioni di alcuni cittadini e verte in particolare su tre aspetti. Il primo e più pressante è che venga costantemente monitorata la qualità dell’acqua: «I risultati delle analisi devono essere trasmessi al Comune e resi visibili mediante affissione nella parte esterna al manufatto dove dovrà essere collocata una bacheca in grado di ospitare il quadro delle analisi». Cosa che, ad esempio in viale Repubblica, è avvenuta solo successivamente al sopralluogo della commissione.

Il secondo dubbio riguarda la manutenzione. «Non è dato sapere se esista e sia possibile consultare un registro della manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti delle casette dell’acqua – spiegano i tre componenti –. In caso di mal funzionamento, la società di gestione dovrà provvedere a ripristinare la funzionalità immediata e comunque entro le 24 ore successive alla verifica dell’anomalia». Cosa che non sarebbe accaduta a San Paolo dove il guasto non è stato riparato per circa due settimane. L’ultimo problema riguarda l’igiene che viene a mancare in caso di utilizzo di bottiglie da due litri che hanno dimensioni tali per cui vengono a diretto contatto con il manicotto dell’erogatore dell’acqua.

L’assessore Efisio Sanna però chiarisce: «Noi abbiamo distribuito un kit da sei bottiglie da un litro adeguate all’erogatore. La questione delle analisi l’abbiamo risolta immediatamente con l’affissione dei risultati di cui il gestore era già in possesso».

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