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polemiche e accuse

Referendum su Abbanoa, lo scontro si fa duro

Referendum su Abbanoa, lo scontro si fa duro

ORISTANO. Il Comune ha mantenuto invariato il numero dei seggi, ma ha ridotto all’osso l’organico di ogni sezione. Lo Stato ha fatto sapere che non potrà garantire la vigilanza armata dei seggi. ll...

17 marzo 2017
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ORISTANO. Il Comune ha mantenuto invariato il numero dei seggi, ma ha ridotto all’osso l’organico di ogni sezione. Lo Stato ha fatto sapere che non potrà garantire la vigilanza armata dei seggi. ll fronte del Si si è dovuto quotare per riuscire a stampare qualche manifesto da affiggere sugli spazi indicati dal Comune e nessuno ha speso un euro per invitare gli elettori oristanesi a votare No. È un referendum decisamente low cost quello per il quale domenica prossima gli oristanesi saranno chiamati a tracciare una croce sulla casella del No se vogliono che il servizio idrico rimanga nelle mani di Abbanoa e a tracciarla invece sulla casella del Si se vogliono che di acqua potabile e fogne torni a occuparsi direttamente il Comune. In assenza di sondaggi demoscopici più o meno attendibibili, l’esito del referendum rischia di riservare molte sorprese. Non si sono sbilanciati neanche i promotori della consultazione referendaria, che ieri mattina hanno tenuto una conferenza stampa per lanciare l'ultimo appello agli elettori. «Votate si perché questa è una occasione importante per Oristano. La rivolta contro Abbanoa si sta estendendo, se ne sta finalmente occupando anche il Consiglio regionale, e se ne stanno occupando perfino l’Autorità Garante della Concorrenza e l’Anticorruzione di Raffaele Cantone. Se vince il si, Oristano potrà indicare a tutta la Sardegna la strada per spezzare il monopolio di Abbanoa» hanno detto Salvatore Ledda, Giuliano Uras, Massimiliano Sanna, Andrea Lutzu e Tonino Falconi. Il problema potrebbe essere il quorum. Perché il referendum sia valido il numero dei votanti deve essere pari al 50 per cento più uno degli aventi diritto e il raggiungimento di questo obiettivo è tutt'altro che scontato. Ma secondo i promotori del referendum, in caso di mancato raggiungimento del quorum, anche una vittoria schiacciante del si potrebbe essere più che sufficiente a raggiungere comunque l'obiettivo che è quello di dare un segnale politico.

Proprio questo concetto è stato contestato dal candidato sindaco Filippo Martinez in una nota: «Oristano, nello sconcerto generale, entrò in Abbanoa quando i Comuni di mezza Sardegna stavano facendo carte false per uscirne. Ebbene tra i complici di quella mossa sciagurata c’era quel Salvatore Ledda che da mesi in ogni sede si sta ergendo quale fiero paladino del riscatto dal “mostro” nelle cui fauci siamo finiti anche per sua volontà».

In serata è arrivata anche una nota di Abbanoa che ribadisce: «Un referendum inutile, alimentato esclusivamente da esigenze di politica locale, che non comporterà l'uscita da Abbanoa poiché non avrà effetti sulle modalità di affidamento del servizio idrico integrato, che è regolato da leggi nazionali e regionali».

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