La voce persa delle donne uccise
Baratili San Pietro, il libro “Ferite a morte” racconta episodi di femminicidio
16 marzo 2017
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BARATILI SAN PIETRO. «Avevamo il mostro in casa e non ce ne siamo accorti». La frase è contenuta nel libro di Serena Dandini, “Ferite a morte”, che raccoglie una serie di storie, raccontate in monologhi, di donne uccise da uomini che dicevano di amarle e che avrebbero dovuto proteggerle. Ma la lista delle donne vittime della violenza dei loro compagni (mariti, fidanzati, parenti), scritta da Serena Dandini nel 2013, purtroppo non si è mai interrotta. Anzi, si allunga continuamente in una sequenza che sembra non finire.
L’ultima donna uccisa in Sardegna, davanti ai suoi tre figli, con cieco furore e violenza inaudita dal marito dal quale si stava separando, è Federica Madau, 32 di Iglesias.
Questa sera, alle 18, nella biblioteca Comunale, sarà l’attrice Sabrina Sanna, che si avvarrà della collaborazione di Ivonne Bello, a dare voce alle donne uccise raccontate da Serena Dandini nel suo libro, durante un reading intitolato “Il Mostro”. Ferite a morte vuole dare voce a chi da viva ha parlato poco o è stata poco ascoltata, con la speranza di infondere coraggio a chi può ancora fare in tempo a salvarsi dal mostro che gli è vicino, che la perseguita con la sua indesiderata presenza, che la considera una sua proprietà e non si rassegna e non accetta la separazione.
L’indignazione generale però dura solo il tempo che la cronaca dedica al fatto tragico, poi le luci si spengono e rimane solo il dolore di chi ha perso una madre, una figlia, un’amica. Sono in tanti a chiedere interventi legislativi più incisivi, atti a prevenire tragedie troppo spesso annunciate ma non scongiurate da chi dovrebbe mettere in campo misure per proteggere le donne che vivono il dramma della violenza, perché sprovviste di strumenti efficaci. Interventi che vengono chiesti soprattutto a caldo, quando la tragedia si è già consumata. Quando è tardi.
Piero Marongiu
