La Nuova Sardegna

Oristano

Finanziamenti illeciti all’agricoltura chieste le condanne

di Enrico Carta
Finanziamenti illeciti all’agricoltura chieste le condanne

Agricoltori e imprenditori accusati di truffa all’Argea Per il pm ottenevano i fondi certificando lavori inesistenti

16 marzo 2017
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ORISTANO. Fatta la legge, trovato l’inganno. Ma non sempre va bene, così quattro persone rischiano la condanna per la presunta truffa ai danni dell’Argea, l’agenzia regionale che distribuiva contributi pubblici per l’agricoltura. Da soli però gli agricoltori non avrebbero potuto agire, così sarebbe sorto un connubio con gli imprenditori che avrebbero certificato quei lavori che invece non sarebbero mai stati eseguiti. Questo consentiva comunque di ottenere i finanziamenti pubblici che però, secondo il pubblico ministero Armando Mammone, erano stati ottenuti illecitamente.

È stato quest’ultimo a spiegare il meccanismo che ha portato alle richieste di condanna sulle quali il giudice monocratico Carla Altieri si pronuncerà nell’udienza del 21 giugno. In quella precedente fissata per il 19 aprile sarà l’avvocato di parte civile Simonetta Varrucciu, in rappresentanza dell’Argea, a esporre le argomentazioni dell’agenzia regionale che in questa storia è parte offesa. Le richieste di condanna riguardano Mario Mureddu, 52 anni originario di Fonni e residente a Solarussa per il quale l’accusa ha sollecitato una pena di tre anni, e Domenico Piras, 71 anni residente a Siamaggiore, con la richiesta che si è fermata a due anni e due mesi. Di minore entità sono state le richieste per gli imprenditori Pierpaolo Caddeo, 40 anni di Oristano, e Salvatore Beccu, 48 anni di Solarussa per i quali sono state sollecitate condanne a un anno e un anno e tre mesi.

Secondo l’accusa gli agricoltori, chiedevano ad Argea i finanziamenti derivanti da fondi destinati al miglioramento delle aziende agricole che ottenevano grazie alla complicità degli imprenditori dai quali ottenevano delle fatture per lavori che il pubblico ministero ritiene non siano mai stati eseguiti. Così, a subire il danno non sarebbe stata solo l’Argea, ma anche l'erario che non avrebbe incassato le imposte sul reddito e sul valore aggiunto. Argea elargì così a Mario Mureddu 182mila euro e a Domenico Piras 55mila euro.

La pubblica accusa ha preso quindi il suo spazio, per l’udienza conclusiva si attendono le risposte degli avvocati difensori Roberto Fozzi, Paolo Firinu, Maria Claudia Sequi, Maria Giovanna Pinna e Andrea D’Andrea.

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