La Nuova Sardegna

Oristano

Con il Contratto di fiume i sindaci all’offensiva

Con il Contratto di fiume i sindaci all’offensiva

Fronte comune di Bosa, Villanova, Mara, Montresta, Padria e Suni «La Regione deve dirci se crede veramente nello sviluppo della Planargia»

11 marzo 2017
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BOSA. Il Temo come occasione di rinascita. Tutti i comuni lambiti dalle sue acque sono pronti a presentare alla Regione un documento con una serie di richieste per il rilancio del territorio. I sindaci che ieri mattina si sono ritrovati nel palazzo comunale di Bosa per discutere del contratto di fiume uniscono alla fiducia una buona dose di scetticismo sulla volontà della Regione di accettare le loro richieste. Col sindaco di Bosa Luigi Mastino, i colleghi di Villanova Monteleone (Quirico Meloni), Mara (Salvatore Ligios), Padria (Antonio Sale), Montresta (Antonio Zedda), Suni (Demetrio Cherchi). Con la riunione che si trasforma anche in occasione per esprimere, in particolare da parte dei sindaci di Villanova, Mara e Padria, un chiaro messaggio di attenzione verso Bosa e la Planargia.

Per quanto riguarda il Contratto di fiume Luigi Mastino ha ribadito i punti essenziali di uno strumento che potrebbe incidere su aspetti legati alla difesa idraulica e idrogeologica passiva e attiva, da sempre vincolo elevato per lo sviluppo urbanistico dei comuni. «Si tratta però di uno strumento pionieristico, come per il Contratto di fiume del Coghinas, da portare avanti insieme alla Regione. Che deve dare su vari aspetti precise linee di indirizzo», spiega Mastino. «Finalmente si parla non solo di vincoli, ma di uno strumento che può migliorare le possibilità dei nostri territori», afferma Demetrio Cherchi. «L'iniziativa è ottima, ma occorrono obiettivi chiari e perseguibili. Dobbiamo capire se questo è realmente uno strumento efficace», rimarca il sindaco di Montresta. In linea i colleghi di Villanova, Mara e Padria, comunità alle prese con problemi simili a quelli della Planargia. «La Regione deve chiarire ad esempio quale forma giuridica di aggregazione utilizzare. Vorrei uno strumento chiaro, abbiamo già incontrato non pochi problemi con il Sic», continua il sindaco di Villanova Monteleone. «Spero che questo progetto vada a buon fine, perché sulla questione della “strada del mare” (il tratto di Statale 292 che collega Meilogu e Planargia) tutto si è risolto in chiacchere», afferma il sindaco di Mara. Mentre il collega di Padria spera nella possibilità che «questo bacino idrografico possa diventare polo di aggregazione per costruire un piano di intervento strategico comune». Insomma l'idea è che la via d'acqua sia gestibile dalle popolazioni locali, utile a costruire anche reali opportunità di sviluppo e nuove occasioni di collaborazione fra territori divisi da evidentemente incomprensibili barriere provinciali.

Alessandro Farina

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