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Zia Giuseppina nuova iscritta al ristretto club dei centenari

Zia Giuseppina nuova iscritta al ristretto club dei centenari

GHILARZA. La linea della longevità era tracciata nel Dna della famiglia d’origine e marca quasi per intero il palmo della mano di Giuseppina Massidda, novella esponente del club dei centenari sardi....

02 marzo 2017
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GHILARZA. La linea della longevità era tracciata nel Dna della famiglia d’origine e marca quasi per intero il palmo della mano di Giuseppina Massidda, novella esponente del club dei centenari sardi. Geni ereditati dalla nonna, morta due settimane prima che scoccasse il secolo di vita, e “spartiti” con il fratello Salvatore, classe 1921.

Zia Giuseppina festeggerà il compleanno in quella che da quasi due lustri considera la sua dimora, la casa di riposo Angelino Licheri, dove oggi riceverà gli auguri di una delegazione comunale e l’affettuoso abbraccio dei nove nipoti. Fino a quando la salute glielo ha permesso, la donna si è sempre dedicata alla cura della casa e alle sue antiche passioni: il ballo sardo, il cucito e il ricamo. Giuseppina ha saputo mettere a frutto l'eccezionale manualità di cui era dotata declinandola talvolta in una piccola fonte di reddito ma, ancora più spesso, mettendola al servizio di terzi per abbellire le cappelle della chiesa, dove ha lungamente prestato la sua opera volontaria in qualità di componente dei consigli religiosi. La vita della neo centenaria è stata sempre improntata al lavoro e al sacrificio.

Giuseppina Massidda rimase orfana di madre quand’era molto piccola e trascorse l’infanzia al Cottolengo per l’impossibilità del padre di prendersi cura di lei e allo stesso tempo di allevare i tre figli maschi e badare al bestiame. A tredici anni Giuseppina tornò nella casa paterna e si dedicò alla famiglia occupandosi delle attività domestiche, accudendo il genitore e i fratelli e collaborando al lavoro nei campi. Un impegno gravoso che le ha fortificato il fisico e lo spirito senza mai mutare il suo carattere allegro, aperto e disponibile.

Maria Antonietta Cossu

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