La Nuova Sardegna

LACONI. La cittadina del Sarcidano è tra i comuni campione attraverso i quali, tra il 2017 e il 2018, verrà realizzata la campagna di misure per individuare le aree a rischio radon. Si tratta di un gas radioattivo naturale presente nel suolo e nei materiali da costruzione ed è considerato il nemico invisibile delle abitazioni. Recentemente l'attenzione si è incentrata su questo elemento in quanto da decenni la scienza studia la possibilità di utilizzarlo come possibile precursore sismico, visto che notevoli cambiamenti nella concentrazione di radon sono stati osservati mesi o giorni prima di un forte evento sismico. L'aspetto più preoccupante, invece, è che questo gas costituisce un serio pericolo per la salute dell'uomo, specie quando si trascorre molto tempo in ambienti chiusi, a casa, a scuola o nei luoghi di lavoro. È considerato un agente cancerogeno che, inalato, causa danni irreparabili all'apparato respiratorio. L'esposizione prolungata al radon è il principale fattore di rischio per il cancro ai polmoni, dopo le sigarette. Le vie per le quali il radon entra nelle abitazioni sono molteplici: esso può trovarsi nei materiali di costruzione, può trovarsi nel terreno o nelle rocce sulle quali è costruita la casa ed entrare attraverso crepe del terreno e infiltrazioni della struttura. Proprio per ridurre il rischio e procedere, in caso di alte concentrazioni, ad eventuali risanamenti degli edifici, il ministero della Salute ha predisposto il “Piano nazionale Radon” che prevede un programma pluriennale di azioni a livello nazionale e regionale. L'indagine, che nei prossimi mesi prenderà avvio anche a Laconi, interesserà due scuole, materne ed elementari, e otto abitazioni dove saranno appunto posizionati i rilevatori, per un campione totale regionale di 1500 abitazioni e 250 edifici scolastici.

Ivana Fulghesu