La Nuova Sardegna

Oristano

tragedia a donigala

Operaio morto, patteggiamento

Operaio morto, patteggiamento

Un anno e 5 mesi al padrone della casa in cui stava lavorando

01 febbraio 2017
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ORISTANO. Un anno e pochi giorni sono passati dal momento della tragedia. Il tribunale ieri ha aperto e chiuso un primo capitolo della vicenda processuale legata alla morte dell’operaio di Villaurbana, Roberto Cauli (47 anni). Rimase schiacciato dal cancello elettrico di una casa di Donigala in cui stava lavorando. Era il 26 gennaio 2016 e ieri il giudice per le udienze preliminari Silvia Palmas ha preso una doppia decisione.

La prima è stata quella di concedere il patteggiamento al proprietario della casa, Jacopo Sanna, imprenditore oristanese di 36 anni. L’accordo col pubblico ministero Andrea Chelo, che gli contestava l’omicidio colposo per il mancato rispetto di norme di sicurezza, è stato di 17 mesi di pena.

Ma Jacopo Sanna, difeso dall’avvocato Guido Manca Bitti, non era il solo accusato. Il padre Mimmo, imprenditore assai conosciuto in città anche per il suo vecchio ruolo di presidente della Tharros, è stato infatti rinviato a giudizio sulla base delle stesse accuse mosse al figlio frutto delle indagini affidate agli ispettori dello Spresal e dei rilievi dei vigili del fuoco effettuati subito dopo la tragedia.

Pur non essendo proprietario della casa, è stato chiamato in causa dalla vedova della vittima che aveva riferito che il marito ricevesse direttive da lui. L’avvocato difensore Giuseppe Motzo ne aveva chiesto il proscioglimento, ma è arrivato il rinvio a giudizio con la prima udienza fissata per il 20 marzo. Il giudice ha poi ammesso la moglie e gli altri familiari tra le parti civili. Saranno assistiti dagli avvocati Sara Battolu, Emanuele Tuscano e Cesare Sonis. (e.c.)

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