La Nuova Sardegna

Oristano

il consiglio direttivo

di Michela Cuccu

ORISTANO. «Nelle stanze della Regione non si percepisce la realtà delle nostre campagne. Altrimenti non si spiega il totale disimpegno da parte della Giunta in questi tre anni di governo». L’agenda...

28 gennaio 2017
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ORISTANO. «Nelle stanze della Regione non si percepisce la realtà delle nostre campagne. Altrimenti non si spiega il totale disimpegno da parte della Giunta in questi tre anni di governo». L’agenda di Giovanni Murru, che ieri è stato eletto presidente provinciale della Coldiretti, è già zeppa di impegni. Il primo è per mercoledì prossimo quando, a Cagliari, guiderà il corteo dei propri iscritti che parteciperanno alla manifestazione indetta a livello regionale. «Se alla Regione avessero il senso del disastro che sta vivendo il comparto nella nostra provincia, non ci troveremo a dover affrontare emergenze figlie di una assoluta mancanza di programmazione - dice -. Soprattutto non ci avrebbero costretti a manifestare per rivendicare una seria politica sul settore lattiero-caseario, un cambio di rotta drastico sulla gestione dei Consorzi di Bonifica e interventi a tutela della cerealicoltura locale schiacciata dalla concorrenza estera».

Ventisette anni, diploma di tecnico aeronautico, licenza di pilota privato e quasi un anno di studi in Inghilterra, Giovanni Murru ha preferito abbandonare il progetto di diventare pilota di linea e ritornare al suo paese, Assolo, per dedicarsi interamente al lavoro nei campi. Ha un’azienda ovicaprina e coltiva cereali, ma da subito si è dedicato all’attività sindacale. All’inizio come delegato regionale di Giovani impresa, ora ai vertici della Coldiretti provinciale. Per lui la programmazione non è un concetto astratto «ma un passo indispensabile se non vogliamo che il nostro territorio diventi un deserto – dice – non si può immaginare un’agricoltura al passo con i tempi se non si hanno certezze di nessun tipo. Le aziende sono indebitate, il loro prodotto sotto pagato mentre i costi di produzione sono cresciti del 170 per cento».

L’esempio arriva dalla difficile vertenza con il Consorzio di Bonifica dell’Oristanese che, in queste settimane, ha inviato le cartelle di pagamento dei canoni di dieci anni fa. «Cifre enormi perché attraverso il conguaglio, ci troviamo a pagare un servizio di ieri ai prezzi di oggi. Il Consorzio di Bonifica – aggiunge – non può pretendere di ripianare debiti milionari accumulati in anni di cattiva gestione gravando per intero sugli agricoltori che adesso dovrebbero saldare cartelle per 4 milioni e 360mila euro. La Giunta regionale deve intervenire: applicando la legge approvata a dicembre e fissando nuove regole di gestione che devono comprendere la certezza del prezzo dell’acqua».

C’è poi la questione, spinosa, dei ritardi nei pagamenti comunitari e regionali, nel caso dei programmi per la qualità del latte, le aziende non hanno ancora ricevuto gli acconti che dovevano essere pagati a novembre. «Un’impresa agricola deve avere delle certezze, altrimenti non può andare avanti».

Un passaggio anche sul prezzo del latte: «Ci stiamo scontrando con una totale assenza di programmazione. È dal 2014 che chiediamo provvedimenti, nel frattempo c’è stato il collasso della produzione. Dei 430milioni di litri previsti, ne sono stati prodotti appena 290milioni, con una perdita per la filiera di 150milioni di euro, quasi interamente a carico degli allevatori».

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