La Nuova Sardegna

Oristano

Spacciavano droga anche ai 12enni: sei arresti nell'Oristanese

di Enrico Carta
Spacciavano droga anche ai 12enni: sei arresti nell'Oristanese

I carabinieri concludono l’operazione Barbagia: l’inchiesta destinata ad estendersi, in vista una raffica di denunce

25 gennaio 2017
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ORISTANO. Gli elicotteri si levano in volo di buon mattino. Alla porta di casa di sei persone bussano i carabinieri. In mano hanno un mandato di perquisizione e uno di arresto. Così, nel giro di poche ore, i liberi battitori dello spaccio di droga finiscono in manette. Indipendenti l’uno dall’altro seguivano strade separate che però li hanno portati alla fine in un’unica direzione: dietro le sbarre. In quattro sono nel carcere di Massama, due in quello di Uta. Sono Pietro Fois, 59 anni di Simaxis, Roddy Cera, 30 anni di San Nicolò Arcidano, Federico Solinas, 31 anni di Silì, Gabriele Madeddu, 36 anni di Oristano, Samuel Pietro Liori, 32 anni di Desulo e Roberto Zanda anch’egli di Desulo.

Proprio dal paese nuorese, che rientra nei territori sotto la giurisdizione della procura di Oristano, nasce l’operazione “Barbagia” dei carabinieri della Compagnia del capoluogo comandati dal capitano Francesco Giola e affiancati, durante l’intervento di ieri mattina, dall’elicottero dell’undicesimo Nucleo di Cagliari-Elmas e dai militari dello Squadrone Eliportato dei Cacciatori di Sardegna e dalle varie compagnie e stazioni territoriali. Tutti assieme, dopo lunghi mesi di intercettazioni iniziate addirittura nel dicembre del 2015, hanno chiuso il cerchio su quella che non si può certo definire come una banda.

Ciascuno dei protagonisti di questa vicenda, che ha avuto come piccoli clienti anche ragazzini di appena dodici anni, agiva per conto proprio. Al massimo era legato da rapporti di compravendita con qualcuno dei grossisti ovvero dei fornitori delle quantità maggiori di quello stupefacente che poi veniva invece distribuito dai dettaglianti in piccole dosi.

La marijuana era il prodotto preferito, ma anche hascisc e persino cocaina ed eroina erano finite nelle mani dei singoli spacciatori pronti a rivenderle. Il sequestro di stupefacente al termine delle operazioni di ieri non è stato ingente e viene difficile anche fare il calcolo di quanta droga sia passata per le mani dei sei arrestati in tutti questi mesi d’indagini, ma certamente dalla notevole quantità di intercettazioni si intuisce che l’attività andava avanti senza sosta e con un livello di smercio non esattamente da piccola bottega di quartiere.

Le sei persone sottoposte alla custodia cautelare in carcere accordata dal giudice per le indagini preliminari Annie Cecile Pinello non sono le sole ad essere finite nella rete. L’inchiesta è destinata ad estendersi con una serie di denunce in pista di decollo. Già oggi la procura fornirà ulteriori dettagli di un’ordinanza lunga 150 pagine.

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