La Nuova Sardegna

Oristano

Sagama, dal Comune un “no” unanime a trenta migranti

di Alessandro Farina

Il Consiglio contrario all’ipotesi avanzata dalla Prefettura Il sindaco Cuccui: «Troppi per una comunità di 190 persone»

23 gennaio 2017
2 MINUTI DI LETTURA





SAGAMA. Nel piccolo centro della Planargia sono arrivo una trentina di migranti. Il consiglio comunale però si oppone a questa ipotesi e il sindaco Giovanni Antonio Cuccui sostiente con forza la posizione contraria dell’assemblea. Le ragioni del diniego sono state espresse in una lettera inviata dall’amministrazione alla Prefettura. Il sindaco respinge preventivamente l’etichetta di “razzisti” per la comunità di Sagama. E per sostenere le convinzioni espresse dal consiglio comunale ricorda qualche cifra: Sagama è un centro di 190 anime, prevalentemente anziani, con in organico appena 3 dipendenti, senza assistente sociale e vigile urbano. Portare qui 30 migranti, per gli amministratori locali, è sbagliato: «Per fare una proporzione, sarebbe come chiedere al sindaco di Cagliari di sistemarne 50.000 in un colpo. Qui pertanto razzismo o presunta invidia economica nei confronti di un privato non stanno in piedi. La realtà è che la nostra comunità non è in grado di accogliere un numero di persone che devono trovare servizi concreti, che la nostra comunità non può di fatto assicurare», dice Giovanni Antonio Cuccui. Imporre la sistemazione di 30 persone a Sagama per il sindaco avrebbe conseguenze gravi: «Chi se ne frega se la situazione che si verrebbe a creare sarebbe pregiudizievole per i migranti, che finirebbero per costituire una comunità a sé stante, non integrata con la piccola comunità locale, costituendo di fatto una forma di emarginazione e devianza con potenziale rischio sociale?».

A Sagama la vicenda prende corpo quando la Prefettura di Nuoro annuncia al Comune che un agriturismo della zona aveva dato la propria disponibilità all’avviso per la manifestazione di interesse per l’accoglienza ai migranti. La Prefettura, a quel punto, ha chiesto quale fosse

la posizione dell’ente locale. Dopo un’accesa discussione, il consiglio comunale (all’unanimità) ha espresso “parere non favorevole” in quanto «le proporzioni del rapporto migranti/residenti non sono accettabili; il bando della Prefettura è stato fatto senza conoscere il territorio locale» mentre «pur esprimendo solidarietà ai migranti, il tessuto sociale, per aprirsi a forme di accoglienza ulteriori a quelle che già esistono, avrebbe bisogno che si potenziassero in modo significativo i servizi socio-sanitari e di sicurezza e controllo del territorio».

Un analogo episodio c’era stato a Suni. Dove la popolazione, preoccupata dell’arrivo in un’abitazione al centro del paese di un corposo gruppo di migranti, aveva mobilitato le istituzioni locali: che avevano espresso parere negativo, minacciando dimissioni in massa.

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sin
Le nostre iniziative