Rivive il rito della piazza per una serata “amarcord”
Tra una settimana appuntamento davanti alla statua di Eleonora d’Arborea Un revival dei tempi delle “vasche” in via Dritta: amicizie, amori, pettegolezzi
ORISTANO. È partita l’onda dei ricordi e sta crescendo giorno dopo giorno. È bastata una cosa semplice: un evento su Facebook, un appuntamento, un titolo: “Tutti in piazza”. La piazza è quella cara a tanti oristanesi (e non solo): quella intitolata a Eleonora d’Arborea, teatro quotidiano, per decenni, di storie, dissapori, amori, pettegolezzi, liti e grandi amicizie. Accadeva anni fa, forse accade anche oggi. Ma molte cose sono cambiate.
“Tutti in piazza”; evento creato da Gabriella Piccoli e in programma per sabato 21 gennaio, per una sera vuole tentare di riportare indietro gli orologi: «Per i nostalgici di piazza Eleonora e delle vasche - scrive l’organizzatrice -, per ritrovarci tutti insieme senza cellulari, Facebook, ma come 20/30/40/ anni fa... sarà una festa...».
Gli invitati sono oltre duemila, le adesioni, per ora, intorno a 400, più un centinaio di indecisi. Ma il tam-tam è appena partito e altri si uniranno al gruppo. I commenti di chi ci sarà (o anche quelli di chi non potrà esserci) sono entusiasti: l’operazione-nostalgia ha scatenato i ricordi dolci di un tempo che quasi a tutti sembra migliore di quello attuale. Se non altro perché si era tutti più giovani e forse con meno problemi.
Anche la piazza ha cambiato volto dagli anni delle vasche in via Dritta e degli appuntamenti di fronte al municipio. Il restyling massiccio ha fatto sparire gli scalini ai piedi della statua di Eleonora, dove ci si sistemava secondo “territori” ben definiti e assegnati, così come avveniva per gli altri settori della piazza.
Chi si sedeva nei gradini che davano a via Eleonora, chi in quelli che si rivolgevano al municipio. Altri ancora sedevano sulla scalinata d’ingresso al Comune e c’era chi preferiva altri settori di quel quadrilatero irregolare dove si svolgevano relazioni reali. In Piazza Eleonora, sino a non molto tempo fa, si poteva passare in auto e magari dare così un’occhiata al volo sulle “presenze”.
L’idea portante di “Tutti in piazza” sarebbe quella di arrivare senza telefonini e senza connessioni a internet. Per riassaporare i riti di quell’epoca: le chiacchierate faccia a faccia, senza il capo chino su uno schermo azzurro. Si riuscirà a resistere alla tentazione di un selfie? All’idea di immortalare l’evento con uno scatto sullo smartphone? Anche il linguaggio è cambiato: allora i termini inglesi erano al massino quelli delle canzone dei Pink Floyd o dei Rolling Stones, i corteggiamenti erano meno frettolosi, le discussioni meno rabbiose. Indietro non si torna, ma per una sera forse sarà bello illudersi che, in qualche modo, sia possibile.