La Nuova Sardegna

Oristano

Rivive il rito della piazza per una serata “amarcord”

Rivive il rito della piazza per una serata “amarcord”

Tra una settimana appuntamento davanti alla statua di Eleonora d’Arborea Un revival dei tempi delle “vasche” in via Dritta: amicizie, amori, pettegolezzi

14 gennaio 2017
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ORISTANO. È partita l’onda dei ricordi e sta crescendo giorno dopo giorno. È bastata una cosa semplice: un evento su Facebook, un appuntamento, un titolo: “Tutti in piazza”. La piazza è quella cara a tanti oristanesi (e non solo): quella intitolata a Eleonora d’Arborea, teatro quotidiano, per decenni, di storie, dissapori, amori, pettegolezzi, liti e grandi amicizie. Accadeva anni fa, forse accade anche oggi. Ma molte cose sono cambiate.

“Tutti in piazza”; evento creato da Gabriella Piccoli e in programma per sabato 21 gennaio, per una sera vuole tentare di riportare indietro gli orologi: «Per i nostalgici di piazza Eleonora e delle vasche - scrive l’organizzatrice -, per ritrovarci tutti insieme senza cellulari, Facebook, ma come 20/30/40/ anni fa... sarà una festa...».

Gli invitati sono oltre duemila, le adesioni, per ora, intorno a 400, più un centinaio di indecisi. Ma il tam-tam è appena partito e altri si uniranno al gruppo. I commenti di chi ci sarà (o anche quelli di chi non potrà esserci) sono entusiasti: l’operazione-nostalgia ha scatenato i ricordi dolci di un tempo che quasi a tutti sembra migliore di quello attuale. Se non altro perché si era tutti più giovani e forse con meno problemi.

Anche la piazza ha cambiato volto dagli anni delle vasche in via Dritta e degli appuntamenti di fronte al municipio. Il restyling massiccio ha fatto sparire gli scalini ai piedi della statua di Eleonora, dove ci si sistemava secondo “territori” ben definiti e assegnati, così come avveniva per gli altri settori della piazza.

Chi si sedeva nei gradini che davano a via Eleonora, chi in quelli che si rivolgevano al municipio. Altri ancora sedevano sulla scalinata d’ingresso al Comune e c’era chi preferiva altri settori di quel quadrilatero irregolare dove si svolgevano relazioni reali. In Piazza Eleonora, sino a non molto tempo fa, si poteva passare in auto e magari dare così un’occhiata al volo sulle “presenze”.

L’idea portante di “Tutti in piazza” sarebbe quella di arrivare senza telefonini e senza connessioni a internet. Per riassaporare i riti di quell’epoca: le chiacchierate faccia a faccia, senza il capo chino su uno schermo azzurro. Si riuscirà a resistere alla tentazione di un selfie? All’idea di immortalare l’evento con uno scatto sullo smartphone? Anche il linguaggio è cambiato: allora i termini inglesi erano al massino quelli delle canzone dei Pink Floyd o dei Rolling Stones, i corteggiamenti erano meno frettolosi, le discussioni meno rabbiose. Indietro non si torna, ma per una sera forse sarà bello illudersi che, in qualche modo, sia possibile.

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