La Nuova Sardegna

Oristano

Anziano investito e ucciso, il guidatore: «Fuggito per paura»

di Enrico Carta
Anziano investito e ucciso, il guidatore: «Fuggito per paura»

Riola Sardo, interrogatorio di garanzia per Michael Caboni Il giovane di Nurachi è in carcere per omicidio stradale

10 gennaio 2017
2 MINUTI DI LETTURA





RIOLA SARDO. Niente interrogatorio, ma Michael Caboni dice ugualmente più di qualche parola. Il giovane di 27 anni di Nurachi che lunedì scorso ha investito e ucciso il pensionato di 84, Giovanni Antonio Pinna, non sceglie di stare in silenzio. Di fronte al giudice per le indagini preliminari Silvia Palmas rilascia spontanee dichiarazioni e parla a lungo, raccontando una verità che in parte aveva già rivelato con il post scritto su Facebook. Solo che ora le sue parole finiscono tra gli atti dell’inchiesta che l’ha portato in carcere per omicidio stradale, omissione di soccorso e guida in stato di alterazione psicofisica.

Michael Caboni ha confermato di essere stato lui alla guida della Bmw e poi ha spiegato cos’è successo negli istanti dell’incidente e in quelli immediatamente successivi. La prima cosa è la velocità. Il guidatore ha detto di non sapere a che volocità stesse viaggiando, ma certamente non correva oltre i cento com’è stato supposto. Il fatto che l’anziano sia finito a terra a una ventina di metri dal punto dell’impatto è dovuto solo al fatto che, nel momento in cui è stato investito, sia finito sul cofano dell’auto e vi sia rimasto sopra sino a frenata ultimata. Solo allora è caduto a terra e così verrebbe meno l’ipotesi del volo fatto dal punto dell’impatto sino alle strisce pedonali da lì molto distanti.

Ma il problema più grosso per il giovane arrestato e finito in carcere giovedì scorso, è stato quello di spiegare il perché della fuga. Michael Caboni ha detto di essere entrato nel panico essendosi accorto della tragedia che si era appena consumato e così di esser andato via dal luogo dell’incidente. Avrebbe poi preso la prima strada di campagna che ha trovato e lì avrebbe lasciato l’auto solo perché l’avrebbe danneggiata in maniera tale che non gli era più possibile guidare.

Sempre in stato di choc avrebbe preso l’altra auto per dirigersi a casa della fidanzata, ma proprio allora ha fatto la prima telefonata all’avvocato difensore Sara Ghiani. Pochi minuti dopo era in caserma a Riola Sardo per raccontare tutto ai carabinieri e condurli al luogo in cui aveva abbandonato la Bmw nera.

L’ultimo chiarimento ha riguardato la questione della guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Michael Caboni era risultato positivo al test con il quale erano state riscontrate tracce del principio attivo della cocaina nel suo sangue. Ha detto di averne fatto uso in un periodo molto precedente al giorno dell’incidente e di non essersi messo alla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.

È un quadro parzialmente diverso rispetto a quello emerso dagli atti del pubblico ministero Marco Ulzega. Ora va valutato dal giudice che deciderà se confermare la misura cautelare o meno.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Il funerale

A Ittiri lacrime e rombo di motori per l’ultimo saluto a Sebastiano Pasquarelli

di Luca Fiori
Le nostre iniziative