La Nuova Sardegna

Oristano

Finisce in carcere per omicidio stradale

di Enrico Carta
Finisce in carcere per omicidio stradale

Provvedimento di custodia cautelare per l’automobilista di Nurachi che ha investito e ucciso il pensionato di 84 anni

06 gennaio 2017
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RIOLA SARDO. Una felpa grigia col cappuccio tirato sulla testa. Una borsa rossa, di quelle da palestra, con pochi indumenti dentro. Null’altro. Quelle che in gergo si chiamano formalità di rito sono concluse da poco all’interno della caserma di Riola Sardo e a quel punto si apre la portiera dell’auto dei carabinieri. Dopo pochi passi vi sale Michael Caboni, 27 anni di Nurachi, che sa già da qualche ora che la direzione che prenderà è quella del carcere di Massama. Lo aspetta una cella, non si sa per quanto tempo, dopo l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari, Silvia Palmas.

L’accusa è la più pesante possibile in questo contesto: omicidio stradale a cui si aggiungono gli altri due reati che gli vengono contestati, ovvero la fuga del conducente dal luogo dell’incidente e il fatto di aver guidato in stato di alterazione psicofisica sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Il tutto è aggravato dall’aver violato una serie di norme imposte dal codice della strada. È quindi un capo d’accusa pesantissimo quello che indirizza verso il carcere Michael Caboni, il primo automobilista della provincia a cadere nella rete della nuova legge sull’omicidio stradale. Prima di arrivare a Massama il giovane di Nurachi passa, stavolta da passeggero, in via Umberto. L’auto dei carabinieri si ferma proprio di fronte allo stesso punto in cui lunedì sera l’automobilista ha causato l’incidente in cui ha perso la vita il pensionato Giovanni Antonio Pinna, pedone travolto dalla Bmw che, secondo le prime stime ovviamente non precise, andava ben oltre i 50 chilometri orari imposti come limite di velocità.

E più passano le ore, più tutto diventa chiaro. La ricostruzione fatta dall’automobilista in un post su Facebook non coincide con quella dei carabinieri della stazione di Riola Sardo, che hanno svolto la gran parte degli accertamenti con l’indispensabile collaborazione dei loro colleghi della Compagnia. Hanno consegnato al pubblico ministero Marco Ulzega – insieme hanno lavorato rapidamente e chiuso la partita della custodia cautelare nel minor tempo possibile – una nutrita serie di elementi che hanno portato sino all’arresto.

Facendosi forte degli accertamenti e delle indagini degli uomini dell’Arma coordinati dal comandante della Compagnia Francesco Giola e da quello della stazione Raimondo Orgiu, l’ordinanza chiarisce cosa sia accaduto in quei minuti dopo l’investimento di Giovanni Antonio Pinna che, urtato dall’auto sbatte sul parabrezza, viaggia per una ventina di metri sopra il cofano della Bmw e poi finisce a terra. Pochi istanti dopo perirà, ma la Bmw è già lontana da via Umberto. E cosa fa Michael Caboni in quei minuti – quasi un’ora – che passano prima che si presenti in caserma? Secondo la ricostruzione degli inquirenti non torna subito a casa. Prende la circonvallazione tra Nurachi e Riola e si dirige verso Cabras per qualche centinaio di metri.

Dopo di che prende una stradina di campagna, arriva al canale oggi prosciugato e abbandona l’auto. A casa a Nurachi torna a piedi e sale sull’altra auto di famiglia per andare a Seneghe dalla fidanzata. Probabilmente spaventato sta cercando conforto o qualcuno che gli suggerisca meglio cosa fare perché si è trovato in una situazione che non è riuscito a gestire. È solo allora, quando già i carabinieri erano stati a casa sua e lo cercavano per tutta la zona, che si sarebbe presentato in caserma.

Le indagini continuano.

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