La Nuova Sardegna

Oristano

l’asl si apre ai cittadini

La giornata della trasparenza: «Ecco come lavoriamo»

La giornata della trasparenza: «Ecco come lavoriamo»

ORISTANO. All’indomani della pubblicazione dei dati sull’efficienza degli ospedali italiani, che collocano il San Martino di Oristano in vetta alla classifica sarda, l’Asl oristanese si apre alla...

22 dicembre 2016
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ORISTANO. All’indomani della pubblicazione dei dati sull’efficienza degli ospedali italiani, che collocano il San Martino di Oristano in vetta alla classifica sarda, l’Asl oristanese si apre alla collettività esponendo le proprie qualità attraverso la Giornata della trasparenza.

La commissaria straordinaria, Maria Giovanna Porcu, ha ovviamente fatto riferimento al rapporto stilato dall’Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) nell’ambito del Programma Nazionale esiti 2016 per sottolineare gli importanti risultati conseguiti dall'ospedale San Martino di Oristano, primo in Sardegna per la maggiore percentuale di interventi di frattura del femore entro 2 giorni, minor tasso di cesarei, tempestività nelle angioplastiche.

Ci sono state poi una serie di relazioni.

Neuroriabilitazione. La prima è stata quella del responsabile della neonata Unità di Neuroriabilitazione, Andrea Montis, reparto che prende in carico pazienti con gravi cerebrolesioni acquisite. A 70 giorni dal primo ricovero, avvenuto il 13 ottobre scorso, sono stati presi in carico 12 pazienti, di cui 5 provenienti dalla nostra provincia e gli altri dal resto dell'Isola. "Dieci i posti letto accreditati per il 2016. In media il ricovero è di 33 giorni - ha spiegato il dottor Montis - ma l'obiettivo è quello di ridurre ulteriormente i tempi di degenza e di avviare un percorso di rete con i DEA (Dipartimenti di Emergenza e accettazione) sardi e con il polo di neuroriabilitazione del Brotzu".

Sanità territoriale. Della sanità extraospedaliera e territoriale si sono occupati Peppinetto Figus e Antonio Delabona, direttori rispettivamente dei distretti socio-sanitari di Ales-Terralba e Oristano, che hanno presentato le attività delle Case della Salute e Ales e Samugheo, strutture in cui operano gomito a gomito medici di famiglia, specialisti ambulatoriali, infermieri impegnati nell'ambulatorio infermieristico, ma anche assistenti sociali. Nel senso del rafforzamento delle cure extraospedaliere va anche la nascita ambulatori infermieristici di Sorradile e Sennariolo, nati grazie alla collaborazione con le amministrazioni comunali, presentati da direttore del distretto socio-sanitario di Ghilarza-Bosa Francesco Pes.

Migranti. Altra attività che ha impegnato l’Azienda sanitaria nell’anno in corso è stata la gestione sanitaria dei migranti: a illustrarne il funzionamento è stata la direttrice del Servizio di Igiene e sanità pubblica Maria Valentina Marras. Attualmente sono 571 migranti ospitati nelle 16 strutture di accoglienza della provincia di Oristano, di cui 28 donne e 94 minori non accompagnati, provenienti per lo più dalla Nigeria. "La Asl 5 gestisce sia le visite di primo livello, che avvengono al momento dello sbarco, sia quelle di secondo livello, effettuate quando i migranti vengono smistati nelle strutture di accoglienza della provincia. Una situazione, quella migratoria, che seppure di difficile gestione, non comporta alcun allarme sanitario.

Antiviolenza. Dina Ari, responsabile del servizio Informativo aziendale, ha invece presentato il software “antiviolenza” - uno dei primi esempi in Italia - sviluppato con il supporto del centro antiviolenza "Donna Eleonora" di Oristan. Il programma non solo raccoglierà dati statisticamente significativi sugli episodi di violenza nel nostro territorio, ma favorirà anche la comunicazione tra i diversi soggetti coinvolti nella loro gestione. Gianfranco Pitzalis, direttore del Dipartimento di Salute mentale della ASL 5, ha presentato il Centro d'ascolto per uomini maltrattanti, che prende in carico i diversi tipi di violenza di genere: quello di Oristano è uno dei tre centri presenti in Sardegna .

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