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Suoni e canti per i rifugiati nei centri accoglienza

Suoni e canti per i rifugiati nei centri accoglienza

NORBELLO. Suoni, danze e canti hanno imperversato tutta la sera di sabato nel centro di accoglienza per i rifugiati di Sant’Ignazio, teatro della festa dell’ integrazione organizzata da Più Sardegna...

20 dicembre 2016
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NORBELLO. Suoni, danze e canti hanno imperversato tutta la sera di sabato nel centro di accoglienza per i rifugiati di Sant’Ignazio, teatro della festa dell’ integrazione organizzata da Più Sardegna per avvicinare ragazzi di etnie e culture diverse. La serata è stata un tripudio di danze e musica: i ragazzi del Senegal e del Gambia hanno fatto rullare i bonghi e insieme ai compagni del Bangladesh si sono scatenati nelle coreografie tipiche dei loro Paesi alternandosi con il gruppo folk di Aidomaggiore Sa Cointrotza. Gli stranieri hanno condiviso la scena con alcuni ragazzi di Ghilarza, Sedilo, Abbasanta e Santa Giusta, che hanno cantato in lingua inglese, suonato il violino e l’organetto.

Il clima di allegria che si è creato ha suscitato l’ entusiasmo degli organizzatori e delle delegazioni ospiti negli agriturismi di Neoneli, Ula Tirso e Samugheo, che hanno espresso il desiderio di organizzare iniziative simili nel Barigadu.

L’esperienza ha favorito l’idea di un corso di ballo sardo per gli ospiti del campeggio Nuraghe Ruiu, che in cambio insegneranno a suonare i loro strumenti tradizionali. L’iniziativa sarà curata da Più Sardegna. «Sarà una collaborazione reciproca – ha detto il presidente Mario Dirubbo anticipando l’obiettivo dell’associazione ""Vogliamo raccordarci con tutte le strutture di accoglienza dell’Oristanese per migliorare i rapporti e rendere più gioiosa la permanenza dei rifugiati».

In questo percorso avranno al fianco il Centro provinciale per l’istruzione degli adulti, che ha collaborato all’evento di sabato insieme ai gestori del camping. Il Cpa 4 di Oristano assicura il servizio di alfabetizzazione della lingua italiana ai seicento profughi ospitati nelle quindici strutture abilitate. «Si è trattato di un importante momento di accoglienza e conoscenza reciproche – ha affermato la dirigente scolastica Maria Giovanna Pilloni – un passo importante verso le auspicate attività d’integrazione attraverso il linguaggio universale della musica. Si è creato uno spazio per incontrarsi, raccontarsi, condividere esperienze e porre le basi per la propria integrazione nella società. Il 20 dicembre si replicherà con gli studenti di Oristano; queste occasioni sono solo l’inizio di altre iniziative che saranno portate avanti, oltre che con la prefettura e la questura, in collaborazione con gli enti locali, le associazioni e il mondo del volontariato». (mac)

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