La Nuova Sardegna

Oristano

Bosa, il pulmino della discordia

di Alessandro Farina
Bosa, il pulmino della discordia

Scontro sul servizio di trasporto degli anziani nelle strutture sanitarie

11 dicembre 2016
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BOSA. Si torna in aula giovedì. Tanti, i temi all’ordine del giorno del consiglio comunale. Tra questi c’è anche quello piuttosto caldo dell’utilizzo del pulmino per il trasporto di anziani e disabili alle strutture sanitarie. È un tema già affrontato non senza scontri nella precedente seduta, quando è stata respinta la proposta del consigliere Luciano Curella e quindi rinviata la discussione per ragioni formali, dopo la segnalazione di Per Bosa, per approvare il regolamento e le tariffe del nuovo servizio.

La richiesta che anche il comune potesse disporre di un pulmino per anziani e disabili che non avrebbero potuto fare affidamento su parenti o mezzi pubblici per raggiungere ospedale o ambulatori del servizio territoriale fa capo a un bando dell’assessorato regionale all’Agricoltura. «È stato il sottoscritto, con l’assessore Alfonso Campus, a portare avanti la richiesta in Regione» premette l’assessore ai Servizi sociali Salvatore Fois. A presentare per primo la richiesta in favore dell’avvio del servizio era stato l’esponente del Partito dei Sardi, Luciano Curella. Viene infatti ritenuto possibile che ci sarà un’integrazione con fondi Plus dell’Unione dei Comuni, in modo che il pulmino diventi operativo tutti i giorni gratuitamente anche per le persone in momentaneo stato di necessità.

La sua mozione però, che prevedeva anche la discussione di un regolamento allegato, è stata bocciata dalla maggioranza. «Siamo ora in grado con i fondi comunali di assicurare almeno due mattine e due pomeriggi per il trasporto di anziani e disabili», ha ribadito più volte il sindaco Luigi Mastino, rinviando per i dettagli ad un seguente punto all’ordine del giorno sul regolamento e le tariffe a cui però l’assemblea non è approdata perché sarebbe stato necessario votare in aula per annullare una precede decisione della giunta municipale. Da qui è partito la richiesta di rinvio scandita da Piero Franco Casula e poi accolta all’unanimità.

«La scelta dell’amministrazione è valida. Non ci appartiene il principio di fare cassa, ma quello di far partecipare almeno simbolicamente gli aventi diritto. I fondi Plus sono invece mirati all’assistenza domiciliare e ai minori, categorie che non intendiamo penalizzare» afferma l’assessore ai Servizi sociali, Salvatore Fois. Tesi non condivisa dal PdS che ribadisce la possibilità che il servizio possa e debba essere garantito senza contributo degli anziani e ben più che due giorni alla settimana, anche con il coinvolgimento delle associazioni di volontariato.

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