La Nuova Sardegna

Oristano

Airgun, ecco le contromosse della Nopec

La società risponde alle osservazioni e presenta una serie di integrazioni al progetto

09 novembre 2016
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Il progetto della Nopec va avanti: la società petrolifera non abbandona l’idea di eseguire prospezioni marine col sistema dell’airgun in un ampio tratto di mare tra le cose oristanesi e quelle alghersi alla ricerca di giacimenti di idrocarburi.

La Nopec ha presentato un ampio dossier a integrazione della documentazione già fornita a suo tempo al ministero dell'Ambiente. Il Servizio delle valutazioni ambientali ha inviato alla Regione nello scorso mese di ottobre le intergrazioni fornite dalla Tgs-Nopec geophysical company sui risultati del modello di propagazione del rumore sottomarino. Si tratta di documenti che riguardano l’istanza di Valutazione di impatto ambientale, che è di competenza ministeriale, per il progetto “Prospezione geofisica al largo della costa nord-occidentale della Sardegna”.

Nella documentazione della Tgs-Nopec ci sono anche alcune risposte alle osservazioni presentate da cittadini, enti e associazioni contro il progetto. C’è anche aggiornamento allo studio di impatto ambientale a seguito di modifiche progettuali.

La Tgs-Nopec intende utilizzare la tecnica dell’Airgun nel mare di fronte alle coste nord occidentali della Sardegna, in un'area che si estende su una superficie complessiva pari a 20,890 chilometri quadrati, a una distanza minima di 45-75 chilometri, con fondali compresi tra i 2.000 e i 3.000 metri di profondità.

Osservazioni contro il progetto della società norvegese sono state presentate sinora dal Gruppo di intervento giuridico, da Italia Nostra, dai Comuni di Cuglieri, Narbolia, Porto Torres e Stintino, dal Parco nazionale dell’Asinara, dall’associazione InBosa e, prima delle integrazioni fornite dalla società, dai Comuni di Narbolia, Magomadas e Cuglieri, dalla Regione, dal Comitato No Progetto Eleonora, dal Comitato Acqua bene comune e da diversi cittadini.

In diverse osservazioni si fa riferimento a un precedente pronunciamento della Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale, relativa all'analoga richiesta avanzata dalla società Schlumberger Italia, respinta a novembre del 2015 perché il tratto di mare in cui si sarebbero dovute svolgere le attività di ricerca con la tecnica dell’Airgun non teneva conto della fascia di rispetto di 15 miglia dalla zona del Santuario Pelagos, area marina protetta.

La richiesta della Tgs-Nopec modifica però l'area interessata alle prospezioni, escludendo di fatto la zona del Santuario Pelagos.

In Primo Piano
I soccorsi

Olbia, si schianta con il suv contro tre auto parcheggiate

Le nostre iniziative