La Nuova Sardegna

Oristano

Ecco il catalogo delle incompiute

di Roberto Petretto
Ecco il catalogo delle incompiute

L’anagrafe delle strutture avviate e mai ultimate, tra vecchie storie e qualche curiosità

07 novembre 2016
3 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. L’elenco è lungo e dettagliato. Anche se forse qualcosa rimane fuori mentre qualcos’altro che figura nella lista andrebbe ormai archiviato. L’Anagrafe delle opere incompiute riserva storie vecchie e conosciute e qualche curiosità. La provincia di Oristano è ben presente quando si parla di lavori mai portati a termine. Anche in piccoli Comuni. Nelle quattro pagine di foglio A4 che contengono la lista, c’è ad esempio la piccola Baressa, con due casi.

Centro visite per ungulati. Il piccolo centro della Marmilla dovrebbe realizzare un centro visite per alati e ungulati e un centro ristori in località “Marrogali”. Una vicenda che dura da più di dieci anni. Attualmente l’opera si trova in uno stato in cui «i lavori di realizzazione, avviati, risultano interrotti entro il termine contrattualmente previsto per l’ultimazione» e non sussistono «le condizioni di riavvio». Importo dei lavori: 370mila euro, con struttura utilizzabile con funzioni ridimensionate. Il Comune di Baressa ha avviato anche un intervento per il recupero edilizio per la realizzazione di una struttura di servizio per la promozione e gestione della rete di ospitalità diffusa. Importo 572mila euro, situazione analoga alla precedente con la differenza che qui non è neanche possibile un uso ridotto.

Autodromo di Arborea. Una di quelle opere che figura in elenco, ma non verrà mai ultimata. È stato concluso appena il 6 per cento dell’intervento e la società che avrebbe dovuto gestire la struttura è in fase di liquidazione.

Provveditorato agli studi. Anche in questo caso si tratta di un’opera che non sarà ultimata. Nel 2014 la Provincia ha rinunciato ufficialmente a ultimare l’opera (erano disponibili 2,6 milioni di euro). Venuta meno la funzione originaria, anche l’alternativa (una sede per l’università oristanese) non si è poi materializzata.

Foro Boario. Oristano fa la parte del leone in questo elenco, con diverse opere che attendono da anni di essere ultimate. Una di queste è il Foro Boario. Lavori a buon punto (eseguito almeno il 60 per cento, ma probabilmente la stima è per difetto) e apertura parziale (la parte decentrata rispetto al corpo principale, utilizzata dall’Unitre). Ma la storia del Foro Boario è emblematica di come un contenzioso tra ente pubblico e impresa possa bloccare tutto per anni. Si sono succedute diverse giunte comunali, ma il corpo principale del Foro Boario è sempre chiuso.

Mattatoio comunale. Lavori quasi ultimati, ma struttura non fruibile, neppure in modo parziale. La domanda è però un’altra: avrebbe senso oggi aprire un mattatoio comunale?

Centro ippoclimatico. Roba di almeno 15 anni fa. Una struttura sanitaria da realizzare all’interno del parco del Monte Arci, nella località “Is Benas” poco distante dalla struttura vescovile “Madonna di Fatima”. Per il completamento erano stati stanziati 6 milioni di euro. Realizzata poco più di metà dell’opera, cosa che ha consentito un uso ridimensionato del centro.

Centro tossidipendenze. Sorto a Pabarile, nel territorio del Comune di Oristano, non è mai entrato in funzione, ma nel corso degli anni è stato una specie di parco giochi per i vandali, oltre che un discount per tutti quelli che hanno prelevato materiali di ogni tipo, tegole comprese.

Questa è soltanto una parte delle incompiute censite dalla Regione. L’anagrafe completa è disponibile all’indirizzo web http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_38_20160629105714.pdf

In Primo Piano
Ambiente a rischio

Avvistata una scia gialla, sulle Bocche l’incubo inquinamento

di Marco Bittau
Le nostre iniziative