La Nuova Sardegna

Oristano

La Provincia pagava un mutuo milionario per opere fantasma

di Enrico Carta
La Provincia pagava un mutuo milionario per opere fantasma

Dal 2002 sino al 2015 l’ente ha speso tre milioni e mezzo Erano destinati a strade e circonvallazioni mai progettate

02 novembre 2016
3 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. C’è un vicino di casa particolarmente bizzarro. Decide di accendere un mutuo per comprare una casa e paga regolarmente le rate. Nulla di strano, a parte un piccolo particolare: continua a pagare quelle rate per anni, ma non ha la casa. Neanche un muro, non un mattone, nemmeno il terreno su cui costruire. I commenti nell’androne delle scale del condominio si sprecano: «Quello è pazzo», ma l’affermazione è sbagliata.

«Quella è la Provincia». Per oltre dodici anni ha pagato un mutuo ovviamente ben più costoso di quello che un comune cittadino paga per la propria casa e l’ha pagato per delle opere che mai ha fatto nascere. Era il 2002 l’anno in cui l’ente pubblico si affacciò in banca e chiese un mutuo da cinque milioni di euro per la voce generica “strade e circonvallazioni”. Ci si aspetta di veder nascere opere pubbliche. Una, almeno una. Invece no, dal 2002 sino al 2015 la Provincia paga, paga e paga ancora. Arriva a versare quasi tre milioni e mezzo di euro per quel mutuo che si sarebbe dovuto estinguere qualche anno più tardi.

Di tre milioni e mezzo è la cifra raggiunta nel momento in cui i funzionari assieme all’amministratore straordinario Massimo Torrente, nominato poco tempo prima, decidono di cancellare dal bilancio quella voce in perdita continua senza un perché che possa, in qualche modo, giustificarne la presenza. La Provincia paga quindi l’ultima rata lo scorso anno e contemporaneamente ad essa anche la sanzione per chiudere il mutuo, avendo finalmente intuito che una spesa del genere probabilmente non era esattamente la più indicata.

Tredici anni dopo, senza strade e circonvallazioni finanziate con quel mutuo, il rubinetto dal quale fuoriscivano decine di migliaia di euro all’anno è stato isolato e chiuso prima che disperdesse altri denari liquidi preziosi. Di certo, nel momento in cui la Provincia è in perenne smantellamento e non riceve più soldi dalla Regione e in tempi in cui lo Stato chiede addirittura che gli vengano restituiti denari che non esistono, non era il caso di continuare a sprecare soldi dei cittadini e dai quali i cittadini non avrebbero tratto alcun beneficio.

Del resto nel 2015 – nel 2016 la situazione finale sarà in fotocopia o forse leggermente migliore rispetto a quella dell’anno precedente – l’ente ha sforato il famoso e tanto odiato Patto di stabilità per oltre 6 milioni di euro. Però nella situazione attuale in cui mancano i trasferimenti statali e regionali che garantivano l’ossigeno all’ente pubblico e dal momento che si chiede alle province di adempiere agli stessi compiti e di garantire i servizi a cui provvedevano prima, non rimane che chiedersi come potrebbe fare a riportare in pareggio il proprio bilancio.

Un’altra domanda, la quale fatica a trovare risposta ed è la prima che è venuta in mente di fronte a un mutuo da cinque milioni per opere che non sono mai state neanche progettate, è: «Com’è possibile che per ben tredici anni e con tre amministrazioni (quelle a guida Mario Diana, Pasquale Onida e Massimiliano De Seneen) che si sono succedute alla guida dell’ente, si sia dovuto attendere l’amministratore straordinario per capire che c’era qualcosa che non andava in quel mutuo?»

Non serve il premio Nobel Bob Dylan per stabilire, come diceva la sua canzone, che la risposta non c’è. Certamente vien da pensare, come minimo, che si sia trattata di una leggerezza non da poco. Per l’esattezza una leggerezza da tre milioni e mezzo di euro.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

La classifica

Parlamentari “assenteisti”, nella top 15 ci sono i sardi Meloni, Licheri e Cappellacci

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative