aidomaggiore
Allevamento sotto sequestro per l’agalassia
AIDOMAGGIORE. Nelle campagne di Coloros è scattata la profilassi contro l’agalassia contagiosa degli ovini e dei caprini. Il terreno e l’allevamento interessati dal focolaio sono stati dichiarati...
22 settembre 2016
2 MINUTI DI LETTURA
AIDOMAGGIORE. Nelle campagne di Coloros è scattata la profilassi contro l’agalassia contagiosa degli ovini e dei caprini. Il terreno e l’allevamento interessati dal focolaio sono stati dichiarati zona infetta e messi sotto sequestro sanitario per evitare che si diffonda la malattia. Come prevede il protocollo, la presenza del virus è stata segnalata in via precauzionale ai vicini Comuni di Sedilo, Ghilarza, Norbello, Soddì, Dualchi e Borore. Il servizio di Sanità animale dell’Asl 5 eseguirà le analisi dei campioni di sangue prelevati a tutto il gregge per determinare il numero esatto dei capi infetti. Stabilite le effettive proporzioni del contagio l’allevatore dovrà separare i capi sani da quelli malati e seguire rigorosamente le prescrizioni per circoscrivere il focolaio.
Per tutto il periodo di quarantena l’infezione dovrà essere segnalata ai confini dell’azienda in modo da informare i proprietari dei terreni circostanti. Inoltre, a chi custodisce gli animali sintomatici sarà vietato l’accesso nei luoghi vicini, né gli sarà consentito abbeverare i capi nei corsi d’acqua o in vasche comunicanti. Il divieto di movimentazione e di commercio del bestiame infetto e dei capi ricettivi alla malattia – sono solo ovini – è un altro dei vincoli cui dovrà soggiacere il titolare dell’azienda colpita. Fino alla completa guarigione degli animali, che saranno sottoposti a trattamento antibiotico, sarà anche proibito utilizzare il latte.
L’agalassia colpisce proprio l’apparato mammario di pecore e capre provocando il più delle volte l’insorgenza della mastite. Con il vaccino la malattia regredisce in tre o quattro mesi, anche se l’estinzione del focolaio potrebbe richiedere tempi un po’ più lunghi.
Maria Antonietta Cossu
