La Nuova Sardegna

Oristano

Il Comune vince la causa milionaria con la Bnl per i contratti derivati

Il palazzo municipale di Oristano
Il palazzo municipale di Oristano

L'assessore al Bilanci Giuseppina Uda: è come se avessimo vinto contro il cancro, evitato il dissesto economico dell'ente.

02 settembre 2016
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ORISTANO. I contratti sui derivati stipulati dal Comune e dalla BNL sono nulli.
Lo ha stabilito la Terza sezione civile del Tribunale di Roma, con una sentenza pubblicata il 30 agosto, accogliendo il ricorso del Comune di Oristano che era assistito dall’avvocato Sisto Manzi.

Il motivo della nullità lo hanno spiegato il sindaco Guido Tendas e l’assessore al Bilancio Giuseppina Uda nel corso di una conferenza stampa: “Non erano contratti che godevano della sostenibilità, la rischiosità era tutta a carico del Comune di Oristano. Chi li ha sottoscritti non ha tutelato l’ente e questo è di una gravità inaudita. Quei contratti sono stati dichiarati nulli con tutti gli effetti che ne derivano e il 10 ottobre il giudice stabilirà l’entità dei danni e delle somme che ci saranno dovute. Il Comune ha chiesto un risarcimento di un milione di Euro”.

“Abbiamo guarito il Comune e la città da un cancro e la guarigione l’ha garantita questa Giunta che qualcuno vuole descrivere come scalcinata” ha aggiunto l’assessore Uda che ha  ricordato le tappe di una vicenda iniziata nel 2005 quando fu firmato un primo contratto di derivati con la BNL per un valore di 20 milioni. Un anno dopo, nel settembre del 2006, il contratto fu rivisto al rialzo con un nozionale portato a 29 milioni di Euro. Tecnicamente si trattava di contratti di SWAP con i quali le parti contraenti si accordano per scambiarsi, in base a regole e formule prestabilite, flussi finanziari futuri. Contratti dichiarati nulli sotto il profilo della causa perché non idonei ad assolvere alle finalità di copertura, ma anche perché contrari alle norme imperative che vietano agli enti di sottoscrivere contratti SWAP con le opzioni contenute.

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Sulla base di questi impegni il Comune solamente negli ultimi quattro anni, durante l’amministrazione Tendas, ha dovuto accantonare un milione 958 mila Euro e pagare oltre 230mila Euro di interessi passivi (20 mila nel 2012, 23 mila nel 2013, 44 mila nel 2014, 66 mila nel 2015 e olre 80 mila nel 2016) che nel corso degli anni sarebbero cresciuti progressivamente.
“Proprio a causa di questi impegni, le risorse accantonate non sono state utilizzate per finanziare altri servizi o opere che sarebbero andate a beneficio della città - hanno precisato il sindaco Tendas e l' assessore Uda -. La nostra politica di bilancio in questi anni è stata fortemente condizionata dalle scelte operate nel 2005 e nel 2006. È un grande risultato, abbiamo disinnescato una mina che avrebbe potuto portare al dissesto, un  fatto gravissimo”.

Questa sentenza – ha osservato ancora il Sindaco – consente di fare chiarezza su quale sia la politica fatta da chi ci ha preceduto e quale quella fatta da noi. Ci hanno lasciato esposti a un gravissimo pericolo per la stabilità finanziaria dell’ente e della città. La nostra è una politica di contenuti e di certo non lasceremo debiti alle future amministrazioni”.


 

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