La Nuova Sardegna

Oristano

LA GESTIONE DELL’ACQUA

Dal Consiglio sì al referendum per dire addio ad Abbanoa

Dal Consiglio sì al referendum per dire addio ad Abbanoa

ORISTANO. Il Consiglio comunale, nell'attesa della nota della Regione dopo la mancata approvazione degli equilibri di bilancio, nota che a quanto pare partirà oggi (ieri mancava la firma dell’assessor...

02 settembre 2016
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ORISTANO. Il Consiglio comunale, nell'attesa della nota della Regione dopo la mancata approvazione degli equilibri di bilancio, nota che a quanto pare partirà oggi (ieri mancava la firma dell’assessore regionale agli Enti locali Erriu), ha detto sì all'ammissione del quesito referendario sulla gestione diretta dall'acqua da parte del Comune di Oristano. Il Consiglio ha votato compatto per l’ammissibilità del referndum anti-Abbanoa: 16 voti a favore, un solo contrario. Quello del sindaco, Guido Tendas.

La proposta è stata illustrata da Salvatore Ledda (Idee rinnovabili) secondo cui «Oristano può diventare una capitale su un tema tanto importante come la lotta contro la gestione dell’acqua da parte di Abbanoa». Secondo Ledda, è «necessario ridare un ruolo ai Comuni. Subiamo le decisioni della Regione, che continua ad accentrare le scelte e le competenze, alle quali noi non partecipiamo». Secondo Ledda, l’ambito unico non è sostenibile, e ha individuato un ambito ottimale per la gestione dell’acqua coincidente con quello della città media. Peraltro, ha sottolineato che «non si può continuare a restare legati ad Abbanoa, inadempiente sul fronte contrattuale». Sui costo del referendum ha spiegato che «la data della consultazione potrebbe anche coincidere con le amministrative, per non spendere soldi inutilmente e per non sfruttarne politicamente il risultato».

Come detto, l’unico parere contrario è giunto dal sindaco Guido Tendas, per il quale la legge non consente di uscire da Abbanoa: «Lo confermano i pareri (del segretario generale, di Egas e dell’avvocatura dello Stato) che abbiamo acquisito. Per non creare situazioni che impegnerebbero il Comune a fare qualcosa che non potrà fare, organizziamo una consultazione alternativa e volontaria». Il Consiglio ha anche nominato la commissione che dovrà occuparsi del referendum. Ora ci sono 90 giorni di tempo per raccogliere le firme: ne servono almeno 2800.

Intanto, sulla questione dei riequilibri di bilancio è intervenuto il sindaco di San Nicolò Arcidano Emanuele Cera. Sottolineando che l’ente ha approvato gli equilibri di bilancio nei tempi di legge, anzi, con largo anticipo, visto che lo ha fatto il 18 luglio (scadevano il 31 luglio). Questa precisazione arriva dopo che il nome del suo Comune è stato annoverato (su indicazione della Regione) tra quelli che la Regione indica come inadempienti. «Non so come mai – dice Cera – il nostro Comune sia finito in quella lista, certo è che qualcuno ha avuto un lapsus, non so chi, ma è mio dovere precisare che il nostro Ente è a posto».(si.se.)

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